Interisti stalinisti. Da Karl Marx a Massimo Moratti: fenomenologia rivoluzionaria dell'interismo militante

Con questo libro si odiano la juve e il capitalismo entrandoci direttamente con il piede a martello e, inoltre, si sfata anche il mito del calcio come unico svago per gli ignoranti che si limitano a guardare i soliti 22 calciare un pallone per 90 min. Perché all’interno di questo scritto ci sono non solo la cultura storica dell’Inter, quindi calcistica, ma anche quella musicale che spazia dai cantautori come De Andrè fino alla New wave/Post-punk dei Diaframma e CCCP, poi ovviamente c’è la cultura politica a chiudere il cerchio, però politica vera, sincera e non quella del politicamente corretto televisivo o da pensiero unico liberal-dem. Insomma è un libro molto personale, fortunatamente pure ironico, scritto con passione e con cuore da tifoso proletario che non ha perso la propria bussola grazie al marxismo-leninismo.

Libro divertente, a tratti commovente. Parla di calcio con una delicatezza, un romanticismo difficile da trovare di questi tempi. L'autore è giovane, si può notare anche in alcune ingenuità, e anche qui sta il bello di questo libro: è autentico. Nelle 211 pagine non si parla soltanto di calcio: si trovano aneddoti divertenti, commoventi, si parla di musica, di politica, di amore. Insomma, Interisti Stalinisti è stata una piacevolissima scoperta, letto in un baleno la prima volta e con più attenzione la seconda, non tarderà ad arrivare anche la terza rilettura. Consigliatissimo!

Il libro è bello ed interessante. A tratti nostalgico ma scritto bene ed intriso di interismo e nostalgia.. Complimenti a Cristiano Marrella che fa viaggiare noi interisti nelle profondità del cuore nerazzurro. I concetti di socialismo e rivoluzione sono mescolati bene con l'interismo. Ho sempre concepito che tifare Inter è una rivoluzione rispetto a chi tifa Milan o Juventus. E sono così anche i tifosi del Napoli o del Torino: rivoluzionari e romantici come noi interisti.