Le indomabili. 33 donne che hanno stupito il mondo

La lettura non è particolarmente scorrevole per l’uso frequente di inutili paroloni. Le biografie sono poco approfondite. Forse sarebbe stato meglio raccontare meno storie, ma in modo più dettagliato.

‘Le Magnifiche. 33 vite di donne che hanno fatto la storia d’Italia’ e ‘Le Indomabili. 33 donne che hanno stupito il mondo’. Sessantasei biografie di donne magnifiche e indomabili, sessantasei storie raccontate con narrazione magnificente e parola indomabile da Daniela Musini, una scrittrice che, pur avendo da sempre un rapporto speciale con la figura del Vate, di cui e’ ritenuta una delle massime esperte, ha dedicato e dedica la sua ars scribendi a quelle donne che, dall’alba della Storia ai giorni nostri, hanno lasciato, come suol dirsi, il segno, dalla “magnifica” Cleopatra, Regina del Nilo, alla “indomabile” Jacqueline Bouvier, indimenticata e indimenticabile First Lady di innata eleganza della Presidenza Kennedy e poi signora Onassis, e a tante altre che, come dicono i sottotitoli delle due opere, hanno fatto la storia d’Italia ma hanno anche stupito il mondo. In queste biografie l’autrice ci porta, e negli accadimenti più vicini a noi ci riporta, a conoscere o approfondire storie sempre avvincenti, tratteggiate con impareggiabile affabulazione e sontuoso uso della parola, quella parola che impregna il tutto fin dalla creazione del mondo, come ben sapevano i redattori delle Sacre Scritture, e di cui non andrebbe sprecata la minima sfumatura ma anzi ne andrebbe coltivata ogni minuscola variazione di significato, al fine di comunicare, mostrare, ammaestrare e meravigliare. E Daniela Musini, nel narrarci le storie di quelle donne, ci accompagna mirabilmente in quei mondi, in quelle epoche, in quei pensieri, in quei cuori e in quegli animi, a volte felici, molte altre turbati se non dolenti, di personaggi muliebri sempre al di sopra delle righe, quantomeno di quelle righe che per la morale comune, il comune senso del pudore, la comune mentalità di quel patriarcato che da sempre governa il mondo erano, e purtroppo spesso sono ancora, limite invalicabile dell’essere donna, ai danni della quale si pronuncia severa condanna e si emette ancor più severa sentenza.