Così si perde la guerra del tempo

solitamente non è un genere di libri che mi piaccia molto ma questo è stato una lettera piacevole

Io e i romanzi epistolari non siamo mai andati d'accordo, eppure eccomi qui a tessere le lodi di un romanzo epistolare. Ora, se vi aspettate uno sci-fi con un worldbuilding raffinato e una variegata selezione di personaggi potete pure riappoggiarlo sullo scaffale o toglierlo dal carrello. Questo è un racconto romantico un po' à la Romeo e Giulietta che vi catapulterà in scenari alieni senza troppe spiegazioni. Ricostruirete la trama man mano che leggerete, mettendo insieme i pezzi contenuti nelle lettere che le due protagoniste si scambiano. Ho apprezzato in particolar modo lo stile, un po' ambiguo e molto poetico, che ha contribuito a formare un'atmosfera tutta particolare. Davvero notevole.

A questo libro associo molto volentieri il termine "onirico": non sai e non saprai mai quello che veramente succede, se quel che vedi leggendo ha senso o è soltanto il prodotto della mente. Leggerlo è come trovarsi in un sogno: mentre sogni, cioè leggi, forse riesci a vedere l'interezza della storia e del mondo sospeso in cui i trovi, e pensi di conoscere ogni cosa; ma quando poi ti svegli, cioè finisci di leggere, hai addosso la sensazione di aver tralasciato qualcosa d'importante, ma provi un piacere inspiegabile ripensando a quello che hai appena sognato. "Così si perde la guerra del tempo" è lo scambio di lettere tra due Blu e Rossa, due agenti di due dimensioni temporali in guerra: Blu l'agente del futuro, Rossa l'agente del passato. Il loro campo di battaglia sono le infinite possibilità del presente, decise sia dal passato sia dal futuro. Perchè ci sia questa guerra, non si sa. Non si sa nulla delle motivazioni, delle origini, dello sfondo, di niente. L'unica cosa che conta è come lo scambio di lettere tra due rivali diventa lo scambio tra due amiche e, infine, tra due donne che si rincorrono tra le varie Ciocche temporali alla ricerca una dell’altra. In Italia non ha avuto molto successo perché è stato ritenuto solo uno sterile esercizio di stile e per la mancanza di uno sfondo chiaro (legittima questione di gusto), ma dopo mesi sono ancora molto legata a questo libro, sopratutto alle bellissime sensazioni che mi ha lasciato.