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Anno edizione: 2022
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Un racconto straniante, visionario, magico e tetro. Inizialmente semplice: compaiono sulla scena una famiglia e una vecchia che non si decide a morire e che ingombra la casa e la vita degli altri familiari che finalmente riescono a spedirla in una casa di riposo per vecchie signore. Qui cominciano le visioni e le allucinazioni narrative: dalla storia di un quadro appeso nella mensa e della persona ivi raffigurata fino ad arrivare alla tremenda devastazione climatica che colpisce le occupanti della casa di cura. Straniante e visionario avvolge il lettore in un vortice da cui non riesce ad uscire e che lo risucchia sempre di più finché non riesce più a distinguere cosa è realtà e cosa è magia: perfetto nella sua esecuzione.
Sulle prime avevo trovato il libro piuttosto sforzato e noioso, pieno di quello stano surrealismo, da me non molto tollerato, di cui è imbevuta buona parte della letteratura latino-americana (e si può capire, visto che la Carrington, inglese di nascita, ha trascorso la maggior parte della sua vita in Messico, e infatti il libro è ubicato in uno strano luogo che inizialmente sembra l’Inghilterra ma poi diventa una località del centro America). Poi, da un certo punto in poi, mi sono fatto prendere dal meccanismo narrativo e ho cominciato a divertirmi. Bisogna dare atto all’autrice, conosciuta più che altro come artista surrealista (e si vede, del resto anche l’immagine della copertina è una sua opera, una via di mezzo tra Bosch e Dalì) che far cominciare una storia in una famiglia anglosassone annoiata e stizzosa, e farla terminare con una glaciazione apocalittica ed un esercito di lupi e di api guidato dalle vecchiette della casa di riposo che sottraggono all’Arcivescovo il Sacro Graal per restituirlo alla sua legittima proprietaria, una specie di Grande Madre , non è da tutti. Ma felicemente se vorreste addentrarvi in questo mondo che onirico è dire poco, vi ne consiglio la lettura.
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