La bestia

Un thriller storico coinvolgente, interessante. Pieno di colpi di scena. Scritto con uno stile inizialmente quasi giornalistico, che cresce e si intensifica per poi prendere piede ed esplodere nel finale. L'ho adorato e ne consiglio la lettura.

Meraviglioso, un thriller storico curato in ogni minimo dettaglio. La narrazione ti coinvolge, non è mai forzato, il finale travolgente. Senti di appartenere alla storia e ti leghi ai personaggi e alle loro sorti. Consiglio

Thriller e romanzo storico appassionante. Ottima storia ambientata in una Madrid del 1834 al centro della guerra tra gli isabelliani ed i carlisti (che lottavano per ripristinare la Sacra Inquisizione), una sorta di guelfi c/ i ghibellini nostrani, una città flagellata dalla epidemia di colera che ha il “merito” di non discriminare tra i ricchi (molto pochi) ed i poveri (i tantissimi che sono sfruttati e poi buttati via, senza diritti, ma solo obblighi). E’ interessante vedere come l’uomo trattava la donna … ormai, dopo i tanti casi che hanno riempito la cronaca nera dei ns gg, è impossibile analizzare le storie anche dal punto di vista del rapporto uomo/donna. Come nel caso del Wu Ming, anche qui l’autore è un collettivo, in questo caso si tratta di tre sceneggiatori “prestati” dalla televisione spagnola, e ciò spiega il ritmo incalzante della storia che è quello tipico delle attuali serie tv targate Netflix dove ogni episodio inserisce un nuovo elemento pronto a scombinare le carte ed a stravolgere la storia, con flashback e nuovi personaggi … ed anche qui capita la stessa cosa … chi credevi buono diventa cattivo, e viceversa, non si contano i doppi giochi se non tripli, chi credevi che fosse il protagonista muore poco dopo per lasciare spazio a chi invece era entrato nella storia in punta dei piedi. Quando nella letteratura si cerca di “replicare” il ritmo televisivo si rischia che poi come in tv la storia all’ultima puntata deve trovare un suo finale e se non viene fatto bene si rischia di essere troppo precipitosi … ed anche questo libro (purtroppo) risente di questo ritmo, con scelte fatte alla fine un po' troppo inverosimili: la tensione aumenta capitolo dopo capitolo ma poi tutto deve chiudersi nell’ultimo capitolo e perciò finisce per essere troppo precipitoso. Il libro comunque è davvero molto bello, e la storia non è mai banale e con un colpo di scena dietro l'altro..