Babel. Una storia arcana

Appena finito. A me ha commosso, nonostante il finale citofonato. Ho amato lo stile descrittivo della scrittrice, il protagonista, le atmosfere e il forte pathos che guida cavalcante le quasi seicento pagine intense e poderose. Sono una neofita del genere Fantasy e sicuramente non ho individuato alcuni difetti peculiari che possono essere presenti nel genere letterario in questione, ma ciò che mi ha interessato in questo caso é stato l’alto grado di intrattenimento dato specialmente dal piacevole stile di scrittura dell’autrice (giovanissima, tra l’altro, e dunque taaanto promettente!). Un intreccio di tematiche, al di sopra della trama in sé, su cui riflettere, e su cui infatti mi soffermerò nei prossimi giorni, con calma e studio, cercando di ripercorrere il libro e la storia. Un lavoro dell’autrice persino nell’intreccio di elementi di carattere storico e fantastico, che ho apprezzato. Ho voluto bene a questo libro che mi ha tenuto compagnia con le sue vibes autunnali e dark academia.

Libro molto prolisso, con un ritmo lento, noioso. I personaggi sono completamente piatti, non hanno tridimensionalità, sono bloccati nelle loro etichette etniche e politiche, non hanno personalità o motivazioni personali, loro sono solo ed esclusivamente la loro ideologia politica. Solo il sistema magico è originale e interessante ma tutto il resto è svolto male.

Un libro veramente spettacolare che unisce fantasy, dark accademia, romanzo storico con una profonda satira contro colonialismo e razzismo