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Il romanzo attraversa un ampio spazio temporale, da metà anni ’90 sino alla contemporaneità. Conosciamo Linda e Corinna ragazzine, entrambe piene di sogni, Corinna con qualche certezza in più riguardo il suo futuro e con la possibilità di vedere esaudito ogni suo desiderio grazie al potere della ricchezza di famiglia. Man mano che il tempo passa e gli eventi si susseguono, la differenza sociale diviene sempre più una barriera. Chiaramente è Linda a farne le spese ed è proprio in questa occasione che dimostra di essere forte e determinata. Sì, perché la ragazzina fresca di diploma si ritrova a cambiare vita da un giorno all’altro, a lasciare la sua città, a trasferirsi a Parigi e a ricominciare da zero, da se stessa, fino a rendersi conto che la vita di Corinna non era affatto da invidiare, anzi. E poi c’è Leo, il ragazzo perfetto, gentile, capace di provare nobili sentimenti. Il loro sarà un amore travolgente, romantico, in un certo senso la personificazione della fiaba di Cenerentola. Sarà lui a sconvolgere per sempre la vita di Linda. Lui, la persona che lei non dimenticherà mai, verso la quale sarà pronta a tendere la mano nonostante il tempo, gli eventi, le nuove vite e chi ormai ne fa parte. Lo stile della prosa è semplice e scorrevole. Personalmente ho apprezzato l’effetto nostalgia degli anni ’90 espresso attraverso le descrizioni della vita da liceali delle due amiche, le mode, le abitudini, tuttavia, man mano che la narrazione proseguiva, ho spesso avuto la sensazione di trovarmi dinanzi a una sorta di “riassunto delle puntate precedenti”, tutto corre senza grande spessore sino ad arrivare al finale. Un romanzo con una buona premessa, ma che, a mio parere, non sfrutta appieno le sue potenzialità.
mentre per tutta la prima parte del libro la trama appare un po' scontata, dopo si fa più incalzante e imprevedibile, nel momento in cui la protagonista, aiutata dalla zia disponibile ad accoglierla e anticonformista per eccellenza, tira fuori una grande forza d'animo che la porta alla realizzazione personale e a ritrovare l'amore della sua vita..
Mi sono emozionata… Ci sono stati dei momenti nei quali sentivo dentro di me quella sensazione, quel senso di pienezza e di “troppo” che solo l’amore riesce a dare, quando arriva a riempirti totalmente il petto e a farti mancare il fiato. ‘Volevamo prendere il cielo’ è il classico romanzo rosa nel quale a una grande storia d’amore vengono messi i bastoni tra le ruote e i due protagonisti si vedono costretti a subire attacchi da ogni direzione e a superare un numero quasi ridicolo di ostacoli prima di raggiungere il tanto meritato lieto fine. Non credo di essere una grande sostenitrice del romance per il semplice fatto che non riuscirei a dedicarmi troppo spesso a contenuti di questo tipo; devo lasciar passare qualche tempo tra l’uno e l’altro, così da essere in grado di cogliere tutte le belle sfumature che l’amore ha da offrire. E parlando proprio di cose belle… Quanto ho amato il rapporto tra Linda e Corinna e tra Linda ed Eric? In linea di massima ho apprezzato tutti i personaggi, perché è vero: Federica Bosco parla di persone reali; rappresenta i suoi “attori” nel modo più genuino possibile, senza mancare di portare alla luce anche tutti i loro difetti e i loro errori. Alcune cose non mi hanno convinta moltissimo: tutto questo “zucchero” che si percepisce tra le righe appena le cose iniziano ad andare bene, un che di melenso che mi fa capire da dove nasce la mia ossessione per il dark fantasy; e le bugie, questa fitta rete di bugie e di omissioni che sono un “must have” dei romanzi rosa, perché capisco benissimo che in qualche modo la storia deve diventare più complicata. Ma ammetto che i “sì” e i “no” si bilanciano tra loro a meraviglia, tanto che il mio pensiero finale su ciò che ho letto non può che essere positivo e accompagnato da un sospiro sdolcinato. Devo proprio consigliarvi la storia di Linda, un amore che ha dovuto aspettare venticinque anni per risplendere e che penso vi saprà tenere una buona compagnia.
Recensioni
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