La sposa gitana. Il primo caso dell'ispettrice Elena Blanco

La Spagna ha assunto, negli ultimi anni, un ruolo di rilievo nella letteratura noir e nelle serie televisive d'azione. I due riferimenti più significativi sono, senza dubbio, Alicia Gimènez Bartlett con Petra Delicado e la serie "La casa di carta". Da "Robinson" sono venuto a conoscenza del successo editoriale, con relativa trasposizione in serie TV, di Carmen Mola, pseudonimo di tre scrittori e sceneggiatori, e del personaggio dell'ispettrice Elena Blanco a capo della BAC (Brigada de Anàlisis de Casos) unità che affianca la polizia di Madrid per casi speciali. "la sposa gitana" è il primo caso pubblicato ed ha venduto oltre 600 mila copie. A mio avviso si tratta di un progetto ben pianificato a tavolino, assemblando in modo efficace gli ingredienti di tendenza nell'ambito noir: donna forte, autonoma e disinibita; team di collaboratori con competenze e caratteristiche complementari; ruolo di affiancamento ma anche di insofferenza alle regole canoniche della polizia ufficiale; scontro di culture e di minoranze etnico religiose; mix di alcool e sesso; devianze derivanti da traumi infantili; omicidi perpetrati con sadismo e tortura (e qualche compiacimento nelle descrizioni delle violenze); dark web e snuff movies; lieto fine dopo finale adrenalinico sul baratro della tragedia; rapimenti di bambini che vengono attratti dal male aprendo a puntate successive. Evitando di entrare nel merito della trama mi limito ad osservare la presenza di tanti personaggi, ipotesi, sorprese. Il tutto dosato abilmente e con buon ritmo. MA... ho avuto la sensazione di trovarmi di fronte ad una sorta di progetto ben pianificato per garantirsi il successo. Assemblando i mattoncini colorati (nelle tinte di tendenza) come nel Lego. Risultato apprezzabile, ma "freddo" e poco creativo. Si può leggere per documentarsi e comprendere le dinamiche dei fenomeni di massa, ma, almeno per quanto mi riguarda, non suscita il desiderio di leggere gli immancabili prossimi episodi!