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Anno edizione: 2023
Anno edizione: 2023
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Nel cuore di una fredda notte del 1980, Bobby Western indossa la sua muta da sommozzatore e si tuffa nelle nere profondità della baia del Mississippi. Laggiù scorge il profilo di un aereo con nove corpi in cabina, gli occhi vuoti e le braccia protese verso un gelido abbraccio. Che fine ha fatto il fantomatico decimo passeggero? Quali oscure macchinazioni cela la sua scomparsa? Dolente viandante del mondo da sempre braccato dalla perdita e dalla colpa, ora Bobby deve tornare a fuggire, inseguendo la libertà e il ricordo di una donna per sempre irraggiungibile. Cormac McCarthy ritorna con il suo romanzo più atteso e ci stupisce e conquista con un’opera di disperata bellezza e apicale bravura.
«Un’impresa più grande di Meridiano di sangue, il suo capolavoro più antico, o di La strada, il suo capolavoro più recente» - Graeme Wood, «The Atlantic»
«Altri scrittori saccheggeranno queste pagine per farne epigrafi, quasi fosse l’Ecclesiaste, per i prossimi 150 anni» - Dwight Garner, «The New York Times»
Durante una missione di recupero al largo della costa del Mississippi, Bobby Western vede quel che non avrebbe dovuto vedere: un JetStar apparentemente intatto adagiato sul fondale e, in cabina, chiome fluttuanti, bocche aperte e occhi vuoti, nove corpi senza vita. Da dove viene quell’aereo, che fine ha fatto la scatola nera, e che ne è stato della decima persona sulla lista passeggeri? Queste le domande a cui Bobby, perseguitato da due emissari governativi «con un’aria da missionari mormoni», non sa dare risposta. Capisce allora di dover scomparire. Del resto a fuggire ci è abituato, da tanto tempo è inseguito dai sensi di colpa nei confronti del mondo e di lei, Alicia, l’amore del suo cuore, la rovina della sua anima. Alicia Western, sua sorella. Mente matematica sopraffina ed esperta mondiale di violini cremonesi, donna bellissima e perciò più difficile da perdere, «perché la bellezza ha il potere di suscitare un dolore inaccessibile ad altre tragedie», anche Alicia, come Bobby, ha guardato dove non doveva guardare, nel cuore delle tenebre. Visitata sin da bambina dalle «coorti», un’accozzaglia di allucinazioni da vaudeville capeggiate da un piccolo focomelico scurrile chiamato il Kid, e afflitta da un amore che offende, Alicia ha provato a opporre l’ordine del numero al caos della vita ma non ce l’ha fatta perché «certe cose un numero non ce l’hanno». Ora cosa resta a Bobby, se non la fuga? Via da New Orleans, Knoxville e la baia petrolifera della Florida, da bettole, bagnarole e topaie. Un mondo popolato di reietti, ubriaconi e reduci – dall’amorevole trans Debussy al killer di blatte Borman al dandy dissacrante Sheddan – ma brulicante di vita e inventiva. Via da tutto quel rumore, via dalle oscure macchinazioni del potere e dai peccati ereditati come da quelli bramati, verso una nuda bicocca dall’altra parte dell’oceano, verso un posto senza compagnia né legge né letteratura, dove non c’è altra realtà del ricordo e la fisica si fonde nella metafisica. Perché questo siamo noi: «dieci percento biologia e novanta percento mormorio notturno».
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo romanzo è come l'acquerello rappresentato in copertina: luci e ombre sono magistralmente dosate da McCarthy che grazie alla narrazione cerca di illuminare le zone oscure dell'animo umano. La verità è nei silenzi, nelle parole non dette, esattamente come la luce dell'acquerello sta nel bianco del foglio. Un'immersione, strato do po strato, attraverso le profondità dell'animo. L'acqua è un filo conduttore. Acque in cui Bobby s'immerge per non affrontare l'abisso che ha dentro di se; l'acqua del lago che inghoitte la casa dei suoi avi; l'acqua della neve che ricopre il corpo di Alicia; l'acqua da cui il misterioso passeggero è fuggito, proprio come ogni uomo tenta di fuggire da se stesso. L'acqua scorre , e il suo scorrere leviga gli spigoli delle cose ma, anche il ricordo di Alicia che si fa sempre piu labile e sbiadito, senza mai fermarsi. Capolavoro!
Libro sapienziale o bluff editoriale? Lucido lascio testamentario o opera senile e declinante? ‘Il passeggero’ è una lettura impegnativa, chiede attenzione e continuità, accumula domande per cui non esistono risposte univoche. L’incipit è romanzesco, ma ben presto è evidente che quel sedile vuoto nel jet inabissato ha una valenza simbolica, non necessita di una detection canonica che garantisca uno svelamento finale. I fratelli Western sono figli della bomba atomica, del declino di una civiltà capace di autodistruggersi con un lampo sfolgorante o per lenta consunzione, impossibilitata a trovare un senso al suo agire. La matematica e la fisica si rivelano chiavi ineficcienti per decifrare la realtà, un mondo che non si può comprendere, ma solo descrivere, attraverso dialoghi fitti e gerghi tecnici. La perdita e la sofferenza paiono essere le sole evidenze. L’amore incestuoso è un fragile scudo alimentato dalla bellezza, forse una ribellione alle regole dei padri. Quando anche questo si spezza, il vaudeville schizofrenico del Kid non basta più a trattenere Alicia dal vuoto. Bobby può solo vagare, errare, scandagliare gli abissi dell’inconscio. Dialoga con molti, cercando qualche verità o conforto nelle parole. Alla fine però si consegna all’esilio, a un ritiro ascetico, a una lingua sconosciuta, all’attesa di un’ultima immagine di chi ha amato, prima del salto nel mistero. ‘Vivo in un mulino. Accendo ceri ai morti e sto cercando di imparare a pregare. [..] Non prego per qualcosa, prego e basta’.
McCarthy è stato un gigante della letteratura nordamericana e non solo. Questo libro è un inno alla cultura e allo stesso tempo ci regala personaggi impossibili da dimenticare.
Recensioni
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