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Vincitrice del Premio Edoardo Kihlgren Opera Prima Città di Milano - Finalista al POP, Premio Opera Prima 2018 - Finalista al Premio NebbiaGialla per la letteratura noir e poliziesca 2018. Una storia che scuote la mente e il cuore.
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La comunità montana di Trevenì viene sconvolta da una serie di fatti di sangue sconvolgenti oltre che cruenti. Chi può essere così crudele da strappare a mani nude gli occhi a una persona? E cosa c'entrano quattro bambini con famiglie problematiche alle spalle? E cosa succedeva negli anni Settanta nell'orfanotrofio? Interrogativi a cui deve dare una risposta il commissario Teresa Battaglia, donna dalla tempra forte, ma con un vissuto doloroso alle spalle e un futuro cupo davanti. Storia davvero avvincente e interessante anche la descrizione di un esperimento di deprivazione affettiva di bambini neonati
Ho trovato tutto molto eccessivo. La vicenda sembra essere il frutto dello sforzo di dover raccontare a tutti i costi una storia surreale per ottenere l’effetto “wow” del lettore. Eccessivi i diversi livelli e i diversi punti di vista da cui vengono raccontati i fatti, che fanno risultare la lettura faticosa. Eccessiva l’aggettivazione delle parti descrittive e di collegamento, percependo la ricerca assidua della scrittura variegata, che scade talvolta nel manierismo. Invece mi è mancato legare con la protagonista della serie. Probabilmente per la mancanza di approfondimenti sulla sua vicenda personale (solo accennata), sulla sua carriera lavorativa (come fa ad essere così competente e intuitiva?), sul suo aspetto fisico e sui suoi moti interiori, sui suoi modi di comportarsi (perché così schietta e rude con Marini e così empatica coi bambini? Ok devo immaginarlo). Ci sono anche aspetti positivi, ma in generale non mi ha convinto.
Molto bello. Lettura fluida.
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