Stupore

Israele, giorni nostri. Rachel viene fermata da Atara figlia del suo primo marito da cui aveva divorziato. Tutte due sono accomunate dall'amore verso un uomo che le respingeva anche se l'amava. Si somigliano molto fisicamente anche se non hanno nessun legame. Atara scopre di essere legata a Rachel profondamente e la morte improvvisa di suo marito Alex la rende consapevole di quanto l'amasse nonostante le loro continue e forti divergenze. Intanto suo figlio Eden cerca di capire quale messaggio suo padre gli volesse lasciare, nonostante il loro rapporto si basasse sul non detto, ma alla fine scegliera una strada completamente diversa dai propri genitori. Forse per "stupore" si intende la capacità di trovare un senso quando la vita ti travolge? O forse anche nell'accettazione di quello che si sta vivendo? Zeruya Shalev ripercorrendo la storia di Israele vuole generare dei dubbi, scombinare le carte. Lo stupore sono anche io, mezzo arabo, che mi sono appassionato a questo libro che fotografa il sionismo.

Non conoscevo questa autrice. Mi sono accostata con cautela, in ascolto e, pagina dopo pagina, sono uscite voci di donne e di uomini di diverse generazioni, che hanno fatto e fanno la storia di Israele. Sono voci di genere, ma anche politiche, complesse, ricche, mai banali, sofferte e profonde. Sono voci che non si ascoltano, o lo fanno quando ormai è troppo tardi, senza poter avere riscontro. Ma alla fine c'è un momento di stupore, improvviso e salvifico. Da non perdere