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Anno edizione: 2021
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Questo libro è uno strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Ha un’ambizione: che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice più nessuno.
Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la più sovversiva.
Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per questo fa meno male. È con le parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere pienamente noi stesse. Per ogni dislivello di diritti che le donne subiscono a causa del maschilismo esiste un impianto verbale che lo sostiene e lo giustifica. Accade ogni volta che rifiutano di chiamarvi avvocata, sindaca o architetta perché altrimenti «dovremmo dire anche farmacisto». Succede quando fate un bel lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma. Quando siete le uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo determinativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che sapete già perfettamente, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una risata, di scopare di più, di smetterla di spaventare gli uomini con le vostre opinioni, di sorridere piuttosto, e soprattutto di star zitta.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'ho trovato interessante e piacevole. Lettura consigliata, per le donne e soprattutto per gli uomini. È anche molto scorrevole.
Libro molto scorrevole e di facile lettura. Consigliato per chi si sta approcciando al tema del femminismo. Certe affermazioni sono un po' scontate ma il libro esiste proprio per questo, Ogni tanto anche le cose più semplici devono essere scritte per essere lette da chi non le comprende.
Un libro attuale che stimola la riflessione sull’attualità e sull’importanza di scegliere con cura le parole da usare
Recensioni
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