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Difficile non essere catturati dalla forza narrativa di questo libro, ne siamo parte. Ogni pagina potrebbe essere la biografia dei nostri pensieri, dei nostri errori o delle nostre “colpe”, la rappresentazione esplosiva del turbine complesso della nostra fantasia. Il titolo non ha nulla di rassicurante e comunica immediatamente, e con immensa sensibilità, la dinamica in cui è immersa la storia di Riccardo. “Una Perversa Normalità” ci costringe a essere parte di un ingranaggio implacabile, pronti a vivere in maniera incompleta le nostre vite, pur di essere riconosciuti e accettati. Ribelli fino all’ultima fibra del nostro essere, giochiamo col sesso, con la morte, la malattia, fino a immergerci come il protagonista in un disagio costante. La Storia ci attraversa, immagini dalle Torri Gemelle, guerre, stazioni, parole esplose, mediocrità dell’umano. Tramite i mezzi di comunicazione veniamo sommersi da valanghe di immagini, dove il grottesco, il patetico, la tragedia, divengono un unico flusso d’immagini. In questa consapevolezza lo scrittore dipinge parole di un espressionismo turbato e lacerante, implacabili e sofferte. Roberto Capponi definisce parte trascurabile il metatesto “La Costanza dei Deflorati”, magnifica scrittura che accompagna parallelamente la narrazione vera e propria della storia. Eppure è proprio qui che a mio parere, si esplica la parte forse più bella e geniale del libro, quella più vicina al flusso immateriale dei pensieri e alla Poesia; se si ha la giusta attenzione, si viene catturati da un vero e proprio gorgo di parole, di una bellezza che raramente ho trovato in un romanzo. Le vicende narrate, la debordante sensualità delle figure femminili, la “lirica astrazione” che a tratti ricorda le Amalasunte e gli Angeli Ribelli di Licini, accompagnano e rivelano nel protagonista la costante e contraddittoria ricerca dell’amore. Nel libro ogni istante è dipanato nella sua interezza, tramite lo specchio di un linguaggio che passa dall’apparente astrazione della “Costanza dei Deflorati”, alla narrazione di taglio biografico. Ognuno di noi ha una storia, una biografia reale e interiore, unica e irripetibile, eppure quando la storia di un uomo viene narrata con questa profondità, riusciamo a ricordarci di quanto le nostre vite siano intrise di tutte le sfumature della mediocrità e dell’infinito che lo scrittore è riuscito con grande intensità a raccontare. Un libro da non perdere, per la bellezza narrativa e l’incredibile capacità di dipingere, con un pennello d’anima, la nostra “Perversa Normalità”. Angela Botta
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