Romanzi e poesia nella Spagna contemporanea
La morte di Franco (1975) e l’avvento della libertà d’espressione portano la Spagna a rompere il proprio lungo isolamento culturale. Gli ultimi decenni vedono il ritorno di alcuni scrittori e poeti rimasti a lungo in silenzio – come Sánchez Ferlosio, García Hortelano o José Hierro – e l’affermarsi di una nuova generazione di scrittori aperti alle lezioni del modernismo, non solo europeo, ma anche americano. Nel campo della narrativa, oltre al ritorno a strutture più tradizionali ma non prive di spunti sperimentali (spesso ispirate da ritmi e tecniche cinematografiche), si registra il successo di alcuni generi particolari, come il poliziesco, il romanzo storico – nel senso più ampio della parola –, il romanzo «culturalista» (con la riflessione sul processo creativo), il romanzo urbano ecc. Si possono ricordare, fra i molti autori, Manuel Vázquez Montalbán che con il suo Pepe Carvalho ha rivoluzionato il genere giallo mediterraneo, Eduardo Mendoza, Félix de Azúa, Luis Landero, Javier Marías, Alicia Giménez Bartlett, Julio Llamazares, Antonio Muñoz Molina, Juan Manuel de Prada, Almudena Grandes dal cui primo romanzo Le età di Lulù è stato tratto l'omonimo film diretto da Bigas Luna, Javier Cercas, Lucia Etxebarría, Fernando Aramburu.
Le molteplici correnti poetiche di fine secolo (eclettica, referenzialista, figurativa, purista, neosurrealista ecc.) risultano spesso difficili da distinguere, nel gran numero di autori, manifesti e riviste. Continuano a ricoprire un ruolo importante alcuni dei novísimos. Fra le molte voci da citare, si possono rammentare Antonio Colinas, Andrés Trapiello, Luis García Montero, Felipe Benítez Reyes.