Victor Marie Hugo è stato un poeta, romanziere e drammaturgo francese. Padre del Romanticismo francese e fautore del successo di classici ancora oggi amatissimi, è considerato come un gigante del pensiero.
Figlio di un generale napoleonico, visse da ragazzo in Italia e in Spagna, dove suo padre era stato inviato al seguito di Giuseppe Bonaparte. Dal 1815 al '18, dopo la destituzione del generale Hugo ad opera della Restaurazione e la separazione dei suoi genitori, Victor rimase nel Convitto Cordier da cui uscì fermamente deciso a dedicarsi alla letteratura. Sotto l'influenza delle teorie monarchiche e conservatrici di Chateaubriand e di Lamennais, fondò insieme al fratello Abel Il Conservatore letterario - Le Conservateur littéraire (1819-1821). Nel 1822 pubblicò una prima raccolta di "Odi e poesie varie" (Odes et poésies diverses).
La morte della madre fece venir meno il veto al matrimonio con Adèle Foucher: fu l’occasione per accostarsi alla religione.
Dapprima classicista e reazionario, si volse a poco a poco al Romanticismo in letteratura e alla democrazia repubblicana in politica. Di questa evoluzione letteraria fa fede soprattutto la prima rappresentazione della sua tragedia "Ernani" (Hernani, 1830) che rimase memorabile. Eletto accademico nel 1841 e Pari di Francia nel 1845, il colpo di stato di Napoleone III (1851) lo costrinse all'esilio. E dalle isole di Jersey e di Guernesey, luoghi del suo ritiro, si avventò contro il tiranno ("Napoleone il piccolo" e "I castighi").
Del periodo dell'esilio sono le sue poesie più belle e la prima serie dell'epica "Leggenda dei secoli" (La légende des siècles) - terminata nel 1883, dove la storia è assunta come immensa epopea mitologica - nonché i romanzi più celebri, tra cui "I Miserabili" (Les misérables, 1862).
Rifiutata sdegnosamente l'amnistia politica nel 1858, ritornò a Parigi solo dopo Sedan e la capitolazione di Napoleone III (1870), ma venne nuovamente costretto all'esilio dall'invasione tedesca. Il suo ritorno definitivo a Parigi nel 1873 dette inizio a quella sconfinata ammirazione dell'opinione pubblica che doveva poi culminare nelle manifestazioni nazionali per i funerali del poeta.
Eletto senatore nel 1876, fu assiduo fino all’ultimo alle sedute del Senato (dove lottò, fra l’altro, per la concessione dell’amnistia ai comunardi) e dell’Accademia, morì a 83 anni. Il suo catafalco, esposto all’Arco di Trionfo, trovò posto nel Panthéon.
Tra le opere non ancora citate: "Han d’Islande" (1823), "Nuove odi" (Nouvelles odes 1824), "Bug Jargal", romanzo su una rivolta dei negri di San Domingo, "Odi e ballate" (Odes et ballades, 1826), il testo teatrale "Cromwell" (1827), "Le Orientali" (Les Orientales, 1828), "Gli ultimi giorni di un condannato a morte" (Les derniers jours d’un condamné, 1829), "Marion Delorme" (1829), "Notre-Dame de Paris", "Foglie d’autunno" (Feuilles d’automne, 1831), "Canti del crepuscolo" (Les chants du crépuscule, 1835), "Il re si diverte" (Le roi s’amuse, 1832), la cui versione operistica sarà il Rigoletto di Verdi, "Lucrezia Borgia" (Lucrèce Borgia, 1833), "Angelo, tiranno di Padova" (Angélo, tyran de Padoue, 1835), "Ruy Blas" (1838), "Claude Gueux" (1834), "Le voci interiori" (Les voix intérieures, 1837), "I raggi e le ombre" (Les rayons et les ombres, 1840), "Il ritorno dell’Imperatore" (Le retour de l’Empereur, 1840); la relazione di viaggio accompagnata da disegni "Il Reno" (Le Rhin, 1842), "I burgravi" (Les burgraves, 1842), "Castighi" (Les châtiments, 1853), "I lavoratori del mare" (Les travailleurs de la mer 1860), "L’anno terribile" (L’année terrible, 1872), "Il novantatré" (Quatrevingt-treize, 1874).