Sirio Luginbühl era nato a Verona il 28 febbraio 1937 da una famiglia italo-svizzera-croata; il padre era fisico e sperimentò la colorazione della pellicola cinematografica, il nonno era pastore protestante e teologo e tradusse in francese Pinocchio. Si laureò a Padova in Geologia. Negli anni universitari si occupò di riviste studentesche e teatro universitario. Negli anni sessanta partecipò a varie esperienze d’avanguardia nell’ambito della poesia visivo-concreta. Conobbe e frequentò a Milano il Gruppo 63, la rivista Quindici e i poeti Novissimi. A Padova, in maniera ancor più attiva, il Gruppo N. Nel 1967 fondò a Padova la Cooperativa Cinema Indipendente con Michele Sambin, Antonio Concolato e Raffaelle Perrotta. L’elenco degli artisti, intellettuali, musicisti, registi che Luginbühl frequentò e con cui collaborò in quegli anni è davvero molto lungo e comprende i protagonisti di quella stagione rivoluzionaria, da Franco Quadri, a Nanni Balestrini, da Sylvano Bussotti a Gianfranco Baruchello, da Paolo Gioli a Paolo Barozzi.
Alcuni dei suoi film come “Amarsi a Marghera”, 1970 (recentemente “esposto” con “Crepacuore” nella mostra “Avanguardia intermedia” a cura di Alessandro del Puppo al MART di Trento) sono diventati veri cult nella storia della cinematografia d’autore.
Innumerevoli sono state le rassegne di cinema underground, sperimentale e video d’artista; gli incontri, i dibattiti, che Luginbühl ha organizzato e alle quali ha partecipato, spesso portando i suoi film.
Nel 2004 è uscito per Adle il libro L'Armenia. Dove si posò l'Arca.