Nato a Locarno il 7 ottobre del 1937, Franco Beltrametti si è laureato in architettura al Politecnico di Zurigo nel 1963, per abbandonare presto la professione e dedicarsi a quella che fin dall’adolescenza si era profilata come una doppia vocazione: poesia e arte visiva. Parola e immagine, intrecciate in un dialogo silenzioso, diventano per lui a partire dai primi anni Sessanta non solo il campo della ricerca, ma un indirizzo di percorso in un’esistenza concepita, fuori e dentro la metafora, come viaggio. Innumerevoli, a partire dal ’69, le pubblicazioni ed esposizioni, le collaborazioni a riviste indipendenti e collane underground, i sodalizi con poeti, artisti e musicisti. Muore in piena attività nel 1995. Un’antologia bilingue del suo lavoro poetico e visivo, Zweiter Traum-Secondo sogno, è uscita in Svizzera, da Limmat a cura di Roger Perret, nel 2014. Nel 2016 sono usciti invece, per le edizioni sottoscala di Bellinzona, il taccuino Transiberiano, a cura di Anna Ruchat e Stefano Stoja, e l’Autobiografia in 10.000 parole.