(Corduba, 4 a.C. – Roma, 65). Noto come Seneca o Seneca il giovane, compie i suoi studi a Roma; successivamente intraprende la carriera forense. Assunto dall'imperatore Claudio, Seneca, coinvolto in un intrigo di corte, viene esiliato in Corsica, dove rimane otto anni. Qui coglie l'occasione per maturare una riflessione filosofica e morale. Successivamente Claudio lo richiama a Roma e Agrippina, moglie dell'imperatore gli affida l'educazione del figlio Domizio (il futuro Nerone). Seneca in seguito cerca di sostenere e guidare la politica del giovane imperatore Nerone; col tempo però Seneca decide di ritirarsi a vita privata, mentre Nerone segue la sua strada di despota. Gli ultimi tre anni della sua vita li trascorre in solitudine nella meditazione. Scoperta nel 65 la congiura di Pisone, Seneca viene denunciato come complice e muore suicida costretto dall'imperatore.
Molte opere di Seneca sono andate perdute, di altre non abbiamo che frammenti; una raccolta di esse è quella dei Dialoghi; tra i trattati si ricordano il De beneficiis, De clementia e Naturales quaestiones.