Attore francese. Si avvicina al teatro sotto la guida del mimo E. Decroux, la cui lezione, insieme a quella di A. Artaud, è determinante per la sua formazione artistica. Nel 1940 viene chiamato da Copeau alla Comédie Française, dove firma le prime regie. Abbandonata la Comédie, fonda una compagnia teatrale insieme alla moglie M. Renaud e nel 1958 viene nominato direttore del neonato Théâtre de France. Il Théâtre de l'Odéon da lui diretto a Parigi verrà occupato nel maggio '68. Perfetto «animale da palcoscenico», è considerato in patria uno dei più grandi teatranti del secolo, ma di fronte alla macchina da presa non riesce a liberarsi da una fisicità nevrotica e dai vezzi del mattatore che lo hanno circoscritto a ruoli di personaggi divorati da qualche sacro fuoco, come il dottor Jekyll o Napoleone. Il regista che lo valorizza maggiormente è senz'altro M. Carné, che ne asseconda l'impeto tragico facendogli interpretare un mimo ottocentesco in Amanti perduti (1945), raro caso di felice connubio fra opera di impianto teatrale e linguaggio cinematografico. Il suo ultimo film è Il mondo nuovo (1982) di E. Scola.