(Anversa 1930) narratrice belga. Ha avuto un successo precocissimo con il romanzo Gli amori impossibili (Le rempart des béguines, 1951), in cui analizza con finezza la passione tra due donne. Tra i romanzi successivi si ricordano Le menzogne (Les mensonges, 1956), I segni e i prodigi (Les signes et les prodiges, 1966). Ha indagato nuovamente la mentalità femminile in Allegra (1976); poi, nel 1979, in Avevo sognato un mondo (Dicky roi) ha descritto l’ambiente della canzone. È inoltre autrice di un libro parzialmente autobiografico, Lettera a se stessa (Lettre à moi-même, 1963), di un romanzo autobiografico, La casa di carta (La maison de papier, 1970), e del saggio Tre età della notte. Storia di stregoneria (Trois âges de la nuit, histoire de la sorcellerie, 1968). Tra le opere successive si segnalano raccolte di novelle (La strizzata d’occhio dell’angelo, Le clin d’oeil de l’ange, 1983, nt) e numerosi romanzi (Il riso di Laura, Le rire de Laura, 1985, nt; La tristezza dell’aquilone, La tristesse du cerf-volant, 1988, nt; Il gioco del sotterraneo, Le jeu du souterrain, 1991; Le lacrime, Les larmes, 1994, nt; Ritratto di un bambino non identificato, Portrait d’un enfant non identifié, 2004, nt). La componente più originale delle sue pagine è un’ansia di assoluto e di purezza che confina con la crudeltà. Nel 1971 è stata eletta con voto unanime all’Académie Goncourt.