Figlio d'arte, Eduardo de Filippo nasce a Napoli il 24 maggio del 1900, fratello di Titina e Peppino, dalla relazione dell'attore ed autore Edoardo (Eduardo) Scarpetta con la nipote Luisa De Filippo.
Nel 1904, Eduardo debutta nel ruolo di giapponesino al Teatro Valle di Roma ne "La geisha", firmata dallo stesso Scarpetta.
Dopo quella prima breve esperienza prende parte ad altre rappresentazioni come comparsa o in piccoli ruoli.
A 11 anni entra nel collegio Chierchia di Napoli, ma solo due anni dopo interrompe gli studi e continua la sua istruzione sotto la guida del padre, che lo costringe a leggere e ricopiare testi teatrali.
Quando capita, il giovane De Filippo partecipa a lavori teatrali e nel 1914 entra stabilmente nella compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta, nella quale ricopre ogni ruolo, dal servo di scena, all'attrezzista, dal suggeritore, al trovarobe. Vi rimane fino a quando viene chiamato per il servizio militare, dal 1920 al 1922. Nel 1920 pubblica il suo primo atto unico "Farmacia di turno".
Finito il militare lascia la compagnia di Vincenzo Scarpetta per passare a quella di Francesco Corbinci, con il quale esordisce in una regia impegnata, al teatro Partenope di via Foria a Napoli con "Surriento gentile" di Enzo Lucio Murolo.
Nel 1922 scrive e dirige un suo lavoro teatrale, "Uomo e galantuomo".
Eduardo abbandona la compagnia di Francesco Corbinci per tornare a quella del fratellastro Vincenzo e vi rimane fino al 1930.
In questo periodo sposa Dorothy Pennington un'americana in vacanza in Italia e recita anche in altre compagnie come quella di Michele Galdieri e di Cariniù Falconi.
Con lo pseudonimo di Tricot nel 1929 scrive l'atto unico "Sik Sik l'artefice magico".
Insieme ai fratelli Peppino e Titina nel 1931, fonda la compagnia del "Teatro Umoristico I De Filippo".
Di questo periodo alcuni suoi capolavori: "Natale in casa Cupiello" (1931) e "Chi è cchiù felice 'e me?" (1932).
Inizia anche la sua attività cinematografica con "Tre uomini in frack" (1932) di Mario Bonnard, seguito da "Il cappello a tre punte" (1934) di Mario Camerini e "Quei due" (1935) di Gennaro Righelli.
Nel 1945, scrive "Napoli milionaria" e si allontana dal fratello Peppino (ma non dalla sorella Titina): la loro Compagnia si scioglie.
Il 3 giugno 1948, dall'unione con Thea Prandi, nasce il primo figlio, Luca. Thea è un'attrice di rivista di cui Eduardo si è innamorato circa un anno prima e per la quale ha lasciato la moglie Dorothy. Un anno più tardi, nel settembre del 1949, nascerà anche una bambina, Luisa, che morirà a poco più di dieci anni mentre si trova al Terminillo in vacanza col fratello e alcuni amici di famiglia, in circostanze che resteranno sconosciute (forse una disfunzione alla ghiandola del timo, o un'emorragia cerebrale).
Eduardo fonda la "Compagnia di Eduardo", che rappresenta nel 1946 "Questi fantasmi" e di lì a poco "Filumena Marturano", destinato a divenir cavallo di battaglia della grande Titina.
Seguono: "Le bugie con le gambe lunghe" (1947), "La grande magia" (1948), "Le voci di dentro" (1948), "La paura numero uno" (1951).
Contemporaneamente al cinema gira "Assunta Spina" (1948, di M. Mattoli), "Napoli milionaria" (1950), "Filumena Marturano" (1951), "L'oro di Napoli" (1954, di V. De Sica), "Fantasmi a Roma" (1960, di A. Pietrangeli).
Ottenuto l'annullamento del matrimonio con Dorothy Pennington, il 2 gennaio 1956 Eduardo sposa civilmente Thea Prandi e legittima i figli avuti da lei. La loro unione però non durerà a lungo. Nell'estate dello stesso anno infatti conosce Isabella Quarantotti (madre di Angelica Ippolito), con la quale inizierà un anno più tardi una storia d'amore che durerà tutta la vita e sfocerà, nel 1977, nel matrimonio.
La definitiva consacrazione internazionale di Eduardo arriva nel 1958, quando viene rappresentata a Mosca, con la regia di R. Simonov, "Filumena Marturano" e, nel 1962, "Il sindaco del rione Sanità".
Nel 1964, scrive "L'arte della commedia", paragonata a "L'impromptu" di Molière.
Nel 1973 mette in scena "Gli esami non finiscono mai" e viene rappresentata "Sabato, domenica e lunedì", con la regia di Franco Zeffirelli all'Old Vic di Londra con l'interpretazione di Laurence Olivier.
Nel novembre del 1980 gli viene conferita la laurea in lettere honoris causa dall'Università di Roma e nel 1981 viene nominato senatore a vita.
Eduardo si spegne il 31 ottobre del 1984, nella clinica romana Villa Stuart dove era stato ricoverato pochi giorni prima.