Autore italiano. Le sue passioni sono evidenti fin da piccolo, leggere tantissimo e di tutto, avventura, fantascienza, classici russi, americani contemporanei... e inseguire il pallone nel campo dell’AC Casola, dove gioca in tutte le categorie, dai pulcini agli esordienti all’under 18.
Allergico agli studi, si mantiene con qualsiasi lavoro gli capiti: muratore, portalettere, pizzaiolo. Cresce con i racconti dei vecchi, conosce così la storia che c’è dietro la sua famiglia e il suo paese.
I suoi libri sono i tanti volti di Cristiano Cavina, quello del bambino legato al paese, alla famiglia, quello dell’adulto che scopre un “padre” proprio quando sta per avere un figlio; c’è il mondo vissuto attraverso i racconti della nonna Cristina, dove rivediamo l’Italia degli anni cinquanta, c’è il mondo delle scuole elementari, fatto di giochi, fantasie, paure e sogni adolescenziali, c’è il mondo adulto, di oggi, contemporaneo, ma che resta sempre aperto al passato, con “fantasmi” che rientrano nella vita del protagonista ma non dall’ingresso principale.
Cristiano Cavina è così, un uomo semplice che mette in scena la realtà che ha conosciuto da vicino donandole la forza dell’avventura. Non sapremo mai quanto di vero ci sia in quelle sue pagine macchiate di inchiostro.
Il suo primo romanzo, Alla grande, ambientato a Casola Valsenio, suscita l’immediato entusiasmo di alcuni librai indipendenti, delle librerie Fnac, che lo presentano come “talento del mese”, delle librerie Feltrinelli e vende più di diecimila copie. E nel 2004 arriva ai lettori francesi, tradotto e pubblicato dalla casa editrice Anne Carrière. Nel 2006 vince il Premio Tondelli e viene definito uno dei migliori giovani narratori di oggi. Uno scrittore invitato nelle scuole di tutt’Italia a spiegare ai ragazzi quanto i libri possano salvare la vita.
Nel novembre del 2005 esce Nel paese di Tolintesàc, il romanzo che lo fa conoscere in tutt’Italia.
In breve tempo entra nella classifica dei libri italiani più venduti, e resiste eroicamente tra i “potenti” per più di due mesi. Da allora Cristiano non ha smesso un attimo di correre a raccontare di sé e di Tolintesàc dal Nord al Sud d’Italia, e non solo…
Il Festivaletteratura di Mantova scegliendolo come rappresentante dei giovani scrittori italiani lo ha fatto girare per i più importanti Festival letterari d’Europa, dal Galles, alla Norvegia, a Berlino, alla Spagna.
Nel frattempo un altro importante riconoscimento: Cristiano Cavina è tra i tre vincitori del Premio Fenice Europa 2006.
E alla sua passione per il pallone dedica il terzo romanzo: Un’ultima stagione da esordienti, uscito nel novembre del 2006. Il quarto, I frutti dimenticati è del 2008.
Il suo ultimo libro è Scavare una buca (2010).
(da www.marcosymarcos.com)