Antonio Pieretti è Professore Emerito di Filosofia Teoretica presso l’Università degli Studi di Perugia. È stato condirettore dell’Enciclopedia Filosofica edita da Bompiani e autore di diverse pubblicazioni tra cui si ricordano: Agostino. In cammino verso la patria (1993), Doctrina Antropológica agustiniana (1998), Introduzione alla semiotica (2002), Filosofia teoretica (2008), Il tramonto dell’umano? La sfida delle nuove tecnologie (2016), Wittgenstein. Risvegliarsi al senso (2017). Agostino Stimolato dal desiderio della sapienza, il cammino intellettuale di Agostino si radicalizza fino a trasformarsi in un processo di concentrazione in se stesso e di progressiva unificazione verso la sua identità ontologica. Col risalire dal piano della quotidianità a quello dell’essere, si dischiude per lui un nuovo orizzonte che gli fa scoprire la presenza della verità nell’intimo stesso della sua interiorità. Non è però per virtù propria che egli perviene a questo esito ma grazie a Dio, che è l’artefice e la causa ultima della sua esistenza. Così, quello che appare per ultimo nell’ordine della conoscenza, in realtà è primo nell’ordine della creazione. La sfera interiore, dunque, si rivela ad Agostino come lo spazio in cui può soddisfare la sua passione per la verità e raggiungere la sapienza. Del resto, il trascendimento che essa comporta ha i caratteri della risposta alla chiamata che Dio ha rivolto all’uomo fin dall’eternità. Si dispiega, cioè, come il contrassegno inequivocabile della sua condizione di creatura e della sua costitutiva vocazione a oltrepassare la propria finitezza. Essendo creato, infatti, l’uomo ha il suo fine in Dio, ossia in colui che lo costituisce come bene. Sebbene gli sia connaturata, tuttavia l’attitudine a protendersi oltre se stesso può attivare in lui un autentico cammino di perfezione e di salvezza solo se egli la trasforma in un’anticipazione del futuro e quindi se riesce a congiungere il finito con l’infinito. Ebbene, questo mutamento gli è possibile mediante la speranza, perché innesta la sua vicenda esistenziale sull’azione salvifica svolta dall’incarnazione di Cristo e dall’opera della Chiesa e la situa nella prospettiva della vita beata. E, poiché lascia presagire la pienezza della pace finale, essa riscatta il tempo dal rischio della dissipazione e ne fa una prefigurazione dell’eternità.