(Roma 1889-1962) scrittore italiano. Esordì sulle riviste «Lirica» e «La Voce»; nel 1914 pubblicò il suo primo libro, Pazienze e impazienze di Mastro Pastoso. Partecipò alla prima guerra mondiale e da questa esperienza ricavò il suo secondo libro, Nostro Purgatorio, del 1918. Successivamente fu collaboratore della «Tribuna» e fece parte del gruppo della «Ronda»; dal 1939 fu accademico d’Italia e dal 1950 presidente della Quadriennale d’arte. Fra i suoi libri: Salti di gomitolo (1920), Michelaccio (1924), La dolce calamita (che poi, nel 1940, prese il titolo di Beato fra le donne), Italia di Bonincontro (1940) e Buoni incontri d’Italia (1942), Il doppio Melafumo (1957) e Un sogno dentro l’altro, apparso postumo nel 1965. In tutte le sue opere, B., che amava dare di se stesso il ritratto di un personaggio amico della «tranquillità», si dimostrò scrittore prontissimo a cogliere i particolari a prima vista insignificanti della realtà, trasformandoli in occasioni di gustosa ed equilibrata divagazione. Letterato assai fine, cultore dei classici e in primo luogo di Ariosto (Ludovico della tranquillità, 1933), B. si espresse in una prosa sapiente, ricca di umorismo, amalgama di espressioni colte e popolaresche.