Scultore, disegnatore e medaglista italiano. A causa dell'estrema povertà della famiglia, all'età di nove anni fu costretto ad abbandonare gli studi e a lavorare come garzone da un parrucchiere e poi da un orafo; a undici anni iniziò ad apprendere i rudimenti della scultura nella bottega di Giuseppe Grandi. Dopo un periodo di tardoromanticismo passò a uno stile di gusto secessionista e liberty ricco di complessi simbolismi letterari, con un'attenzione quasi gotica nella definizione delle forme. Wildt cercò di conciliare purezza ed integrità plastiche assolute con un sentimento drammatico ai limiti dell'espressionismo. L'adesione a Novecento segnò poi, nella sua scultura, un'ulteriore accentuazione della sintesi formale.
Realizzò numerose opere cimiteriali e monumentali, e nel 1921 pubblicò L'arte del marmo (riproposta recentemente da Abscondita); insegno scultura all'Accademia di Brera a partire dal 1923.