Graham Greene è stato uno scrittore inglese. Convertitosi al cattolicesimo intorno al 1927, scrisse romanzi che sono tra i più popolari della narrativa inglese contemporanea, come Il potere e la gloria (1940), Il nocciolo della questione (1948), La fine dell’avventura (1951). Versioni cinematografiche hanno avuto, fra l’altro, i racconti Il terzo uomo (1950) e Il nostro agente all’Avana (1958) e il romanzo Il tranquillo americano (1955). I suoi romanzi narrano, con toni in cui si equilibrano sottilmente commozione e ironia, storie realistiche e spesso violente: guerra, spionaggio, intrighi, casi polizieschi, su sfondi per lo più esotici e con personaggi tormentati e sinistri. L’ultima produzione di Greene, che comprende tra l’altro In viaggio con la zia (1969), Il console onorario (1973), Il fattore umano (1978), Il dottor Fischer a Ginevra (1980), Il decimo uomo (1985), L’uomo dai molti nomi (1988), sembra oscillare fra l’ironia e la narrazione cronachistica. Autore di un’interessante autobiografia, Una specie di vita (1971), cui ha fatto seguito Vie di scampo, Greene ha scritto anche saggi, racconti, sceneggiature e adattamenti radiofonici. Postumo è uscito il volume Un mondo tutto mio (1992), selezione del meticoloso diario dei sogni tenuto da Greene durante l’intera sua vita. Per Sellerio escono anche Il treno per Istanbul (2019) e Brighton Rock (2023).