"Attrice italiana. La sua bellezza acerba e provocante, notata a un concorso di miss che vince a soli quindici anni, le fa ottenere un piccolo ruolo in Il federale (1961) di L. Salce. Ma il suo pigmalione al cinema è P. Germi che, prima con la seduttrice fintamente ingenua di Divorzio all'italiana (1961), poi con la giovinetta costretta alle nozze riparatrici da un padre-padrone nella Sicilia arcaica e spietata di Sedotta e abbandonata (1964), ne sfrutta appieno la spontaneità perturbante, adattissima anche alla ragazza senza qualità alla vana ricerca del successo in Io la conoscevo bene (1965) di A. Pietrangeli. Con i lineamenti moderni eppure tradizionali, la languida fisicità esibita a mo' di ironico sfottò, il broncio infantile pronto a cedere il passo a un sorriso disarmante, S. sa farsi musa di giovani autori (per es. con B. Bertolucci, sia nell'amara parabola di Il conformista, 1970, sia nell'ambizioso affresco di Novecento, 1976), ma anche incarnare l'ideale femminile dei protagonisti di C'eravamo tanto amati (1974) di E. Scola. Il raggiungimento di una sensuale maturità la porta a offrirsi, impudica e provocante, come moglie disposta a tutto per appagare le fantasie del marito in La chiave (1983) di T. Brass, dall'omonimo romanzo di J. Tanizaki, pellicola che, imponendola quale sex symbol nazionale alla vigilia dei quarant'anni, la ingabbia in una galleria di femmine sessualmente voraci, in film non sempre alla sua altezza (Una donna allo specchio, 1984, di P. Quaregna). In questa seconda parte della carriera, S. si cimenta con ruoli molto diversi tra loro, spesso presentandosi in panni diametralmente opposti da un film all'altro: amante piena di spirito nel ritratto corale femminile di Speriamo che sia femmina (1986) di M. Monicelli, ma anche moglie remissiva e premurosa nell'affresco generazionale di La famiglia (1987) di E. Scola, madre ora dolce e comprensiva verso i figli in Mignon è partita (1988) di F. Archibugi, ora possessiva e moralmente spregiudicata in Prosciutto prosciutto (1992) di J.J. Bigas Luna. Negli ultimi anni continua una carriera cinematografica prestigiosa (la madre in crisi in L'ultimo bacio, 2001, di G. Muccino; la moglie dell'aguzzino argentino che cerca di nascondere al figlio adottivo la verità sulle sue origini in Figli - Hijos, 2001, di M. Bechis; l'ex modella in Un film parlato, 2003, di M.?de Oliveira), ma lavora molto anche nella fiction tv."