Attrice inglese. Dopo aver calcato il palcoscenico giovanissima, debutta sul grande schermo a soli quindici anni: bruna, intensa, bellezza delicata e quasi fragile, lavora con i maggiori registi inglesi, fino alla conquista di Hollywood. Dopo aver interpretato eroine quali l’Estella adolescente del dickensiano Grandi speranze (1946) di D. Lean e la giovane peccatrice indigena del melodrammatico Narciso nero (1947) di M. Powell, viene scelta da L. Olivier per il ruolo di Ofelia nello shakespeariano Amleto (1948), con cui conquista il premio per la migliore interpretazione a Venezia. Nelle pellicole successive è la crudele e inquieta protagonista del giallo Seduzione mortale (1952) di O. Preminger, moderna e combattiva giovane in cerca del proprio destino nell’intimista L’attrice (1953) di G. Cukor, mite e fedele innamorata nei kolossal La tunica (1953) di H. Koster e Sinuhe l’egiziano (1954) di M. Curtiz, membro dell’«esercito della salvezza» nel musical Bulli e pupe (1955) di J.L. Mankiewicz, suora a capo di una missione nel cinico Il figlio di Giuda (1960) di R. Brooks, schiava liberata nel mitologico Spartacus (1960) di S. Kubrick. Dalla metà degli anni ’60 si allontana gradualmente dal grande schermo ed è attiva soprattutto in televisione come interprete di sceneggiati di successo.