(Stettino 1878 - Friburgo in Brisgovia 1957) scrittore tedesco. Nato in una famiglia ebraica, crebbe a Berlino, dove si laureò in medicina ed esercitò la professione di medico psichiatra fino all’avvento del nazismo. Nel 1910 D., che aveva già al suo attivo una serie di saggi satirico-politici, fu tra i fondatori della rivista espressionista «Der Sturm» (La tempesta). Emigrato nel 1933 in Francia e poi negli Stati Uniti (1940), si convertì al cattolicesimo. Nel 1955 ritornò in Germania. Il poliedrico talento narrativo di D. è documentato da una produzione che abbraccia romanzi, racconti, saggi e teatro. Al primo romanzo I tre salti di Wang-lun (Die drei Sprünge des Wang-lun, 1915) seguì La guerra di Wadzek alla turbina a vapore (Wadzeks Kampf mit der Dampfturbine, 1918), in cui lo scrittore affronta uno dei temi centrali della sua narrativa successiva: la violenza della tecnica, unico e incontrastato soggetto della vita moderna. Nel romanzo Wallenstein (1920) la storia si rivela come una forza anonima che schiaccia l’individuo; in Monti, mari e giganti (Berge, Meere und Giganten, 1924) D. rappresenta un’umanità che si è estraniata dalla natura per sfruttarla e dominarla. Ma l’opera più notevole, che lo rese celebre, è il romanzo sinfonico e sperimentale Berlin Alexanderplatz (1929) che, grazie alla tecnica del montaggio, apre nuove e feconde possibilità espressive. Berlino, la vera protagonista del romanzo, è una Babele moderna, caleidoscopico frastuono di immagini, di canzonette alla moda, di slogan commerciali, che ingoia e macina gli uomini, anche quando risveglia e potenzia la ricchezza della loro vita: l’operaio Franz Biberkopf, che alla fine soccombe, stritolato dagli ingranaggi sociali, è l’individuo che oppone al mondo, fino all’ultimo, la sua strenua resistenza. Analoga denuncia della brutalità e della violenza è contenuta nei romanzi Migrazione babilonese o La superbia precede la caduta (Babylonische Wanderung oder Hochmut kommt vor dem Fall, 1934), Senza quartiere (Pardon wird nicht gegeben, 1935), La terra senza morte. Trilogia sudamericana (Das Land ohne Tod. Amazonas-Trilogie, 1937-48) e Novembre 1918. Una rivoluzione tedesca (November 1918. Eine deutsche Revolution, 1939-45). Nelle opere del dopoguerra, Il cuore dell’uomo (Das menschliche Herz, 1946) e L’uomo immortale (Der unsterbliche Mensch, 1946), artisticamente inferiori, D. si avvicina a una concezione cristiana del mondo.