Nessuno può rubare stelle a Tolstoj. Ad una conferenza chiesero a Marchionne (FIAT) che libro avrebbe salvato, rispose: "La morte di Ivan Il'ič" ed ebbi la sensazione che la cosa lo riguardasse molto da vicino, anche se riguarda tutti. Ne "La Confessione" Tolstoj potrebbe spiegare al prete del mio quartiere perchè nessuno va più in chiesa, o se ci va, ci va per convenzione ma la cosa non riguarda solo il prete (e la sua borsa) molto da vicino, ma riguarda tutti quelli che cercano oltre l'alto concetto di se stessi. Riguarda anche quelli che non si accontentano dei classici antichi (greci e limitrofi). Tolstoj non rivela nulla di nuovo ma porta a passeggio la sua anima e quella di chi legge sul senso della vita. Ne cavi nulla se non cerchi nulla, Tolstoj non è un missionario ma racconta del suo tormento, del suo cambio di rotta della sua perdita di fede in gioventù e della successiva sua percezione che il nichilismo non risolve quello che sembrava aver rivelato il compagno di ginnasio ("Dio non esiste".) Tolstoj qui si chiede se basti credere o occorra sapere in cosa credere. Ognuno deve poi dare un proprio senso, per non restare solo con se stesso alla fine della propria vita.
La confessione
"'La confessione' è l'opera che spezza esattamente in due la vita creativa di Lev NikolaevicTolstoj separando nettamente il 'primo' dal 'secondo' Tolstoj, ossia quello precedente e quello posteriore alla conversione. Composto tra il 1879 e il 1882, dopo 'Anna Karenina' e prima della 'Sonata a Kreutzer' e di 'Resurrezione', questo piccolo libro segna meglio di ogni altro il momento della conversione del grande scrittore. Anche se nelle posteriori opere religiose [...] Tolstoj si sforzerà di definire più esattamente l'essenza della propria fede, è senza dubbio nella 'Confessione' che le motivazioni del rivolgimento che divide così nettamente la vita dello scrittore sono esposte nel modo più preciso e anche più convincente. Nelle opere religiose successive si avverte, infatti, soprattutto lo sforzo di sistematizzare il pensiero, di trarre conclusioni, di convincere e fare opera di apostolato della nuova fede. Nella 'Confessione' invece, pur nella convinzione che il racconto delle proprie esperienze possa essere utile al lettore, Tolstoj si preoccupa soprattutto di rendere nel modo più autentico e immediato il corso dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti, senza mai sacrificare la sincerità e l'immediatezza ad esigenze sistematiche o al desiderio di convincere." (Dalla Postfazione di Gianlorenzo Pacini)
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Edizione:3
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Anno edizione:2013
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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virgola bil 04 gennaio 2025Si cambia
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Mikra 29 marzo 2023Inutile
Forse avevo troppe aspettative dal signor Tolstoj, però l’ho finito a sforzo, speravo in un’illuminazione che non è arrivata, non mi ha comunicato nulla, ripetitivo fino all’ esasperazione, riflessioni ai limiti dell’assurdo e decisamente inconcludenti.
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Enoc73 13 dicembre 2022Bello
Un breve testo indispensabile per comprendere la vicenda di Tolstoj: l'autore si mette a nudo, rivelandoci i più reconditi tormenti dell'animo, donandoci così spunti e stimoli di riflessione capaci di scuotere ancora oggi la coscienza di ogni uomo che si interroga sul senso dell'esistenza.
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