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«Non c'è niente di più comico dell'infelicità» scriveva Samuel Beckett e in questo racconto Natangelo lo dimostra trasformando la sua infelicità nella più divertente, spietata, tragica delle poesie. E dimostrandoci che, davvero, il riso è la migliore cura per un cuore che sanguina.
Vignettista del Fatto Quotidiano, Mario Natangelo si è sempre contraddistinto per una feroce satira nei confronti del Potere. In questo libro, però, non troviamo una raccolta delle sue vignette ma il racconto del lutto per la perdita della madre. L’elaborazione del dolore avviene attraverso la narrazione degli eventi che hanno portato al luttuoso evento, mescolati alle “grane” procurategli dal suo lavoro, le citazioni in giudizio da parte dei politici per le vignette ritenute offensive. Ma seppur trattando un evento traumatico come la morte di un genitore, Natangelo non fa mai mancare l’ironia che lo ha reso famoso; il libro diventa quasi un vero e proprio manuale per l’elaborazione del lutto, aiuta a capire come affrontare ciò che ci travolge in questi casi e che magari non ci fa vedere “la luce in fondo al tunnel”. Perché, sì, della morte si può anche ridere se lo si fa con intelligenza e, appunto, ironia. E in “Cenere” abbondano entrambe.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Consigliato a tutti quelli che hanno vissuto un lutto molto pensante, ma anche non. Perché la delicatezza con cui racconta la sua perdita ti immerge totalmente in emozioni fortissime, ed è come se il suo lutto fosse anche il tuo. I momenti più leggeri in cui ti fa venire qualche sorriso rende ancora più umano il suo racconto. Fortemente consigliato.
Bello e straziante. Merita davvero.
La morte è un tabù in una società come la nostra dove si rincorre la giovinezza con tutti i bisturi, i filler e i ritocchini necessari al caso. Entrare in contatto con la finitezza della vita spaventa e ce ne difendiamo. Mario Natangelo ha il coraggio di affrontare uno degli eventi più dolorosi: la morte della madre. Lo fa con sincerità, spontaneità, tenerezza e con il cuore in mano e chi lo leggerà, se ha conosciuto questo dolore, si sentirà meno solo.
Recensioni
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