Compositore. Fratello e allievo di Domenico M., fu a Roma maestro di cappella in varie chiese e dal 1629 nella cappella Giulia in San Pietro. È ricordato nella storia dell'opera come autore, insieme con M. Marazzoli, di una delle prime opere musicali di soggetto comico: Fiammetta o Il falcone, su testo di G. Rospigliosi, rappresentata a Roma nel 1637 e ripresa nel 1639 col titolo Chi soffre speri. Nel genere sacro è considerato un illustre esponente del sontuoso stile polifonico romano del periodo barocco, la cui espressione culminante è costituita dall'opera di O. Benevoli. Fra le composizioni si ricordano ancora l'opera di teatro S. Bonifacio (1638), la raccolta di composizioni polifoniche da 2 a 4 voci Sacri fiori (1640), 5 oratori, l'intermedio Sant'Eustachio (1643), la cantata La civetta per 4 soprani e basso continuo, le raccolte polifoniche Pie meditazioni sulla Passione di Cristo e Salmi vespertini (postume, 1648).