Insieme al fratello Daniele Sinigallia, da sempre si è dedicato alla ricerca musicale e all’approfondimento del rapporto con le parole. Co-firma e produce alcuni successi della recente storia musicale italiana come “Due destini” e “La descrizione di un attimo” per i Tiromancino, “Vento d’estate” e “Lasciarsi un giorno a Roma” di Niccolò Fabi o “Cara Valentina” per Max Gazzè, o come l’album “Non erano fiori” di Coez, contribuendo significativamente alla popolarità della scena romana dagli anni ’90 fino ad oggi.
Si è anche dedicato alla composizione di colonne sonore per film e documentari come, per esempio, “Paz” e “I cento giorni di mafia capitale”.
Dall’ultimo album di inediti “Per Tutti”, Riccardo Sinigallia si è dedicato a diverse produzioni, tra cui “La Fine dei Vent’anni” di Motta e “Botanica”, il secondo progetto discografico dei Deproducers, collettivo musicale di cui fa parte insieme a Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo e Max Casacci.