Café Royal

Café Royal di Marco Balzano è una nuova occasione per sorprenderci nel vederci riflessi in una galleria di specchi di un bar (semi citazione). La penna di Balzano l’ho conosciuta e apprezzata con il suo Resto qui, in cui ha lasciato trasparire una sensibilità d’animo rara nell’attuale panorama letterario, mi verrebbe da dire “vintage” o retrò, con la consapevolezza che l’aderenza all’ambito di cui stiamo parlando sarebbe una forzatura. Ma l’accezione è comunque positiva. La meravigliosa copertina che si è inventata l’austera CE Einaudi mi ha spiazzato: che grafica! Che colori! E, soprattutto, che texture!!! (Quest’ultima strizza l’occhio alle copertine di Neri Pozza, per farvi rendere l’idea)., Insomma, questa copertina riproduce uno squarcio milanese che ha tanto sapore di un tipico cafè d’oltralpe…È via Marghera, luogo in cui si trova il bar, Cafè Royal appunto, crocevia e fulcro delle storie raccolte in quest’opera. Un’opera attuale, che parla di noi, che ci ritrae e ci ricorda le nostre abitudini, fornendoci immagini che ci passano sotto il naso quotidianamente, ma con il pregio di lasciarci il tempo (leggendo) di soffermarci un attimo a guardare chi siamo, cosa facciamo (al di là degli smartphone, aggiungerei io).

Bella raccolta di storie di persone normali - molto attuale!

Stile fresco e dinamico, una narrazione diaristico-intimistica che permette uno sguardo profondo ma al contempo leggero su di noi. I personaggi, 16, riflettono infatti esattamente la nostra vita di oggi (post pandemica), fatta di corsa e frammentarietà, quasi a volte meccanica, ma non perdono occasione per dare uno sguardo quasi caleidoscopico al loro passato, costituito da qualche rimpianto che avrebbe potuto offrire un presente diverso, ma senza eccessivi crucci. Come se fosse una nostalgia dolce ma accolta "spiritualmente" nel flusso del divinire. Il fulcro narrativo è un bar in C.so Magenta dove si dipanano tutte le storie dei 16 personaggi, che talvolta si incrociano. Mi ha veramente colpito e avvolto lo sguardo umano (quindi a volte anche crudo) dell'autore, che ha rappresentato la scena "tragicomica" di noi giovani-adulti oggi nel 2023. Con il suo stile fluido, Marco Balzano riesce a tratteggiare una commedia umana estremamente contemporanea, una sorta di specchio letterario della nostra generazione sempre più fragile e frammentata, con uno scavo profondo (alla maniera dei classici) nelle ramificazioni del nostro animo (spesso contraddittorio come le nostre stesse scelte). Bellissimo