Il buio dentro

Il libro è particolare, perché comincia con il finale e da lì si va indietro nel tempo al 1936, anno in cui tutto è cominciato: da qui partono infatti le vicende che riguardano un periodo storico davvero intenso, con la guerra, i fascisti e le violenze che venivano perpetrate. La lettura è scorrevole e interessante fin dall’inizio, comprende gli avvenimenti fino al 1979 e tutti i retroscena che hanno portato all’omicidio iniziale. Lo stile è sintetico, ma curato, specialmente nei discorsi diretti E’ un libro discreto, anche se alcuni aspetti potevano essere maggiormente sviluppati.

Milano, 1979. È notte fonda quando qualcuno s’introduce in casa di Giacomo per minacciarlo con una pistola. Sa bene chi è e perché è lì, sa che si tratta di una regolazione di conti; un passato che non è mai stato davvero sepolto ed è giunto il momento per lui di pagare per i suoi peccati. Tutto ha inizio nel 1936, quando a villa Curiani si respira già aria di guerra. Gli sconvolgimenti che questa famiglia vivrà andranno oltre, persistendo negli anni, finché in un giorno di fine anni Settanta, un commissario imboccherà la strada del buio di quella famiglia, risolvendo un caso di omicidio che svelerà verità dolorose e chiuderà finalmente il cerchio. Thriller storico interessante. La trama è narrata in retrospettiva: un prologo ci dice come finirà il testo, e da lì l’autore inizia a raccontare il passato a partire dal 1936, per spiegare cos’è successo e come si sono evolute le vicende che hanno portato i personaggi fino a quel punto specifico. L’idea è interessante e buona, tanto che riesce a incuriosire il lettore sin da subito, anche se si tratta di un testo molto breve, che avrebbe meritato più narrazione in alcuni punti ma ha davvero un grande potenziale e riesce a essere coinvolgente fino alla fine.