Le aquile della notte

Una trasferta. Nelle Langhe. Di una settimana. Lontana da sua madre Mariele e dai preparativi per il matrimonio. Ma, soprattutto, con Sebastiano. Un sogno? No!! E' quello che Mavi e la famiglia Bonatti propongono ad Anita. Sì, d'accordo, i Bonatti non sono la compagnia ideale, ma la questione è semplice. L'invito riguarda Sebastiano che, però, non può abbandonare "Saturnalia" per una settimana. Da qui l 'idea di Mavi: includere Anita nell'invito, in modo che Sebastiano possa continuare a dettare anche durante la trasferta. Che però tanto "vacanza" non si rivela dal momento che, anche a chilometri di distanza da Torino, i nostri eroi si troveranno ad avere a che fare con un delitto. E dove c'è un delitto c'è un'indagine. E dove c'è un'indagine c'è J. D. Smith! Ma le indagini non saranno l'unica cosa a tenere impegnati Anita e Sebastiano che, mai come stavolta, si troveranno a dover fare i conti con i loro sentimenti. Una nuova storia, la penultima, per Anita e Sebastiano che, nonostante le loro avventure si avvicinino all'epilogo, continuano a non perdere colpo e, anzi, non fanno che guadagnare punti in un racconto che procede spedito come un treno diretto, purtroppo, verso l'ultima, inevitabile, fermata.

Non sono estimatore di questa serie di romanzi (sono rimasto più affezionato a Vanni Sarca, la ghostwriter della saga precedente), ma non nego che questi, con protagonista la bella Anita Bo, siano di facile lettura e molto coinvolgenti. In questa quarta avventuta, Sebastiano e Anita devono scorpire, durante una trasferta nella Langhe, l'assassino di un Boy Scout, figura che in quell'epoca non dovrebbe neppure esistere perchè messa fuorilegge dal regine fascista. Finalmente i due protagonisti dichiarano di amarsi e, probabilmente, nel prossimo romanzo, si vedrà come evitare il matrimonio tra Anita e Corrado e quello tra Sebastiano e Mavi, ancora senza una data ma comunque nell'aria. Oltre la storia d'amore, bella davvero, ho visto poca indagine, ma naturalmente l'argomento non era il fulcro del romanzo. Forse tra i 4 letti è quello che ho meno preferito.

Bello sì, bello come solo i libri di Alice Basso possono essere. Ormai ci siamo tutti appassionati ed affezionati ai personaggi. E allora rieccoli con un'altra avventura di quelle che devono vivere a pieno e raccontare stando attenti con la massima prudenza. L'autrice riesce ad essere precisa nelle ambientazioni e nella descrizione del luogo tanto che davvero sembra di essere tornati indietro nel tempo. L'inizio fa un po' a rilento ma si fa perdonare eccome se si fa perdonare. Non vi dico altro ma la scena della gelateria mi fa ancora ridere. Ora sono davvero curiosa di sapere come procederà la storia perché io faccio il tifo per Anita e Sebastiano ovviamente. Come sempre auguro a tutti voi una buona lettura, ed io vi do appuntamento alla prossima recensione librosa.