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Anno edizione: 2022
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La seconda avventura di Giovanni Di Dio, detto Giovà, lo sprovveduto metronotte, investigatore controvoglia, che si colloca a metà tra il siciliano descritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che aspira solamente al sonno, e il candido Giufà della tradizione popolare.
Quando Mariella, la sorella di Giovà, annunzia alla famiglia: «Mi sposo», restano tutti sbalorditi. Il suo matrimonio con Toni, dopo un fidanzamento durato decenni e distanziato fra Palermo e Torino, era visto come un'evenienza allo stesso tempo utopistica e incombente. La mamma Antonietta, la zia Mariola e la pettegola vicina Mariangela si mettono subito all'opera: la cerimonia deve essere all'altezza per evitare la più vergognosa delle sventure. Ossia che «le persone parlino». Ma il giorno delle nozze succede qualcosa che nessuno aveva previsto. E va tutto a monte. Dalla vergogna della famiglia Di Dio scaturisce un caso, e il comitato investigativo femminile vorrebbe risolverlo incaricando Giovà: l'unico maschio abile e arruolabile, purché si lasci guidare. Giovanni Di Dio, guardia giurata di Partanna, borgata confinante con la più celebre ed elegante Mondello, è uno di quei figli di mamma a cui nessuno affiderebbe un incarico di una qualche importanza. Né lui lo vorrebbe. E se un delitto lo obbliga a fare la parte dell'investigatore, è la verità che deve rotolargli tra i piedi, non lui a trovarla. Della verità, anzi, Giovà diventa l'esca. Poco alla volta si scatena una giostra di doppie vite, minacce incomprensibili, trappole pronte a scattare, cosche rivali, traffici, grandi somme, morti ammazzati, identità misteriose. Dipanando il racconto delle maldestre avventure di Giovà, la soluzione del delitto si fa strada insinuandosi fra le tortuosità della vita e le usanze di una famiglia siciliana sui generis ma nemmeno poi tanto. Giovà si colloca a metà tra il siciliano descritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che aspira solamente al sonno, e il candido Giufà della tradizione popolare. Le sue riluttanti indagini così piene di inciampi sono anche la raffigurazione romanzesca di quella sorta di «maschilismo matriarcale» che nascostamente regna in Sicilia.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Scrittura scorrevole, trama non troppo complessa ma personaggio che ti cattura con la sua tenerezza e ingenuità. Romanzo ironico. Assolutamente consigliato
È il secondo romanzo dell'autore che ha come protagonista Giovanni Di Dio, una sorta di investigatore per caso, che sembra attirare i guai come una calamita. La vicenda ha inizio con l'annuncio da parte di Mariella, sorella di Giovanni, del suo prossimo matrimonio con il fidanzato di lunga data. L'annuncio crea agitazione in famiglia, soprattutto tra le donne di casa, le quali devono organizzare ogni minimo dettaglio del grande evento per non creare pettegolezzo. Ci si deve quindi, adattare alle convenzioni ed evitare critiche delle comari del quartiere Partanna di Palermo, dove la famiglia risiede. "Le persone sono una sfera che comprende l'intero genere umano, ad eccezione della medesima famiglia Di Dio. Fuori dall'uscio di casa vive gente cattiva, pronta a cogliere ogni pretesto per abbandonarsi alla calunnia: le Persone". Quando arriva il giorno prestabilito delle nozze, un imprevisto manda a monte tutto. Giovanni si ritrova nel bel mezzo di una intricata, quanto pericolosa faccenda. Per sopravvivere, non può fare altro che adottare la strategia dell'opossum! "Il suo animalesco istinto di sopravvivenza gli suggerisce di fingersi morto per scoraggiare i predatori. Gli opossum quando si vedono perduti fanno così: svengono, simulando di essere morti. Non è necessario una vera e propria simulazione. O perlomeno, è una simulazione a cui l'opossum è il primo a credere veramente, cadendo in una forma di coma detta tanatosi, che prevede anche l'ulteriore realismo di una emissione di liquido puzzolente dall'apposito sfintere". Si rivela questa una lettura estremamente gradevole grazie allo stile ironico e ad alcuni episodi narrativi che sfiorano il paradosso e alleggeriscono la drammaticità degli eventi. L'autore regala al lettore momenti spesso esilaranti, che però sono un espediente che suscita la riflessione. Alajmo racconta la vita di quartiere e il latente matriarcato e rappresenta in modo cinico, ma realistico, la Sicilia dei nostri tempi
Recensioni
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