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Il nuovo capolavoro dopo il successo internazionale della Casa delle voci.
«Leggere Carrisi è come essere in paradiso» – Ken Follett
«Straordinario come sempre il maestro italiano del brivido, che ambienta la vicenda, ispirata a fatti veri, sul Lago di Como» – Tv Sorrisi e Canzoni
«Donato Carrisi scende ancora nel buio della mente e dei sentimenti» – Corriere della Sera
Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s'intravede all'orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L'uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti. E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto. L'uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l'eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall'incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui, che ha scelto di essere invisibile, un'ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente. Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l'uomo che si nasconde dietro la porta verde. Ma c'è un'altra cosa che l'uomo che pulisce non può sapere: là fuori c'è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l'oscura fama che la accompagna. E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C'è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l'ombra invisibile che si trova al centro dell'abisso.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Intensamente noir. Trama molto ben articolata. Chi è il protagonista del libro? Domanda troppo difficile a cui rispondere. Lo scrittore ha saputo dare voce e sentimenti a più di un personaggio del libro. Ha cercato di spiegare come sia possibile diventare un mostro. C’è anche il lago di Como ad entrare con forza nella trama del libro. Il più bel libro di Carrisi che abbia letto finora, anche se il fatto di essere profondamente noir non lo rende un libro per tutti.
Un thriller appassionante che richiede una certa attenzione da parte del lettore perché alla fine di un capitolo lascia il personaggio, al quale ti affezioni, in una situazione intrecciata e difficile, passando poi al momento perno che sta vivendo un altro personaggio, in un altra scena e in un altro contesto.Questo passaggio mi ha lasciato spesso spiazzata e in balia di diverse emozioni che mi provocano alcune scene molto crude che vengono descritte. L intreccio della storia è affascinante e mi ha costretto spesso a ragionare su alcune convinzioni che venivano smentite da vari colpi di scena. È molto bello ma, sarà perché sono Mamma, quando descrive i soprusi che subiva il personaggio da bambino mi ha fatto più volte andare avanti senza leggere perché avevo un senso di angoscia molto profondo. Alcuni punti li ho volutamente saltati perché troppo crudi, i pensieri del bambino che subiva violenze e che continuava a credere all artificiale amore della madre mi hanno fatto male. Questa però è anche la bellezza di leggere un libro di Carrisi. Immergersi nel cuore e nei pensieri dei personaggi ti fa fare molta fatica a riabituarti alla realtà una volta chiuso il libro.
"L'uomo che pulisce" rivela fin dall'inizio la sua natura di serial killer e noi lettori ne seguiamo le dolorose vicende in una sapiente alternanza di presente e passato che, con finezza psicologica notevole, ci spiega le profonde ragioni della follia e del crimine (Carrisi è anche criminologo e ciò si nota). Accanto alle vicende del protagonista, si dipanano quelle di due personaggi femminili, ossia "la cacciatrice di mosche" e "la ragazza dal ciuffo viola", che, con un ritmo incalzante e diversi colpi di scena, riveleranno infine una tragica circolarità che lega i destini dei tre. La prosa è scorrevole e il ritmo sostenuto, così come l'espediente di non utilizzare i nomi dei personaggi, incolla il lettore alle pagine fino alla fine del libro, facendo passare in secondo piano una non totale verosimiglianza, dovuta a un eccesso di coincidenze. L'intreccio, costruito in modo geniale, si sviluppa all'interno di una trama molto cruda, talora disturbante, ma che lascia importanti domande riguardo all'innocenza e alla colpevolezza di ciascuno di noi. Certo un romanzo "di genere", come, un po' sbrigativamente, viene etichettato dalla critica letteraria, ma indubbiamente avvincente e ben costruito.
Recensioni
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