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Anno edizione: 1976
La bestia umana è il romanzo del Desiderio, del Delitto, del Destino.Roland BarthesLa "Lison", palpitante creatura ferroviaria che respira, soffi a, sbuffa e con voracità ingurgita grandi quantità di carbone; Jacques Lantier, macchinista della linea Parigi-Le Havre, che in lei ritrova la dolcezza e la docilità di una moglie. Sono i protagonisti del diciassettesimo romanzo del ciclo dei Rougon-Macquart che Zola concepì come terreno sperimentale per le teorie deterministiche. La locomotiva diventa scena di un tremendo delitto, di cupe passioni di amore e vendetta che faranno emergere in Lantier quella malvagità cui lo predestinano le tare ereditarie. Ed è sullo sfondo di questa fatalità del sangue che si staglia l'epopea dei due veri protagonisti: la locomotiva, mostro figlio di modernità e progresso, e l'eroe romantico, combattuto tra bene e male, volontà e fato.Di Émile Zola (1840-1902) scrittore, giornalista, considerato il caposcuola del Naturalismo, nella BUR sono presenti: Al paradiso delle signore, L'Assommoir, Germinal, La gioia di vivere, Nanà, Thérèse Raquin e Il ventre di Parigi.Roland Barthes (Cherbourg 1915 ? Parigi 1980) è stato uno dei maggiori semiologi e critici del Novecento. Tra i suoi saggi più famosi fi gurano Il grado zero della scrittura, Miti d'oggi, Il piacere del testo, Frammenti di un discorso amoroso, La camera chiara.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Libro intensissimo e molto crudo. Una storia molto moderna (a parte i personaggi femminili piuttosto piatti e stereotipati), che ti prende e che non riesci a lasciare finchè non sai come va a finire.
Non scrivo la trama, perché quella si può trovare facilmente, io nelle recensioni mi voglio concentrare sulle sensazioni e sul tipo di romanzo che si va a leggere. Perché scegliere questo libro? Mi piacerà? Queste sono le domande che si fa il lettore. Qualunque sia il vostro genere preferito, questo libro non può non piacere. Perché è una storia avvincente, che corre via veloce come un treno lasciandovi senza fiato, descritta in maniera magistrale dalla penna di Zola. Il suo stile è potente, maestoso, impeccabile. Ho divorato le pagine di questo libro, non volevo né potevo fermarmi. Ero inarrestabile come quel treno che è forse l'unico protagonista indiscusso di questo romanzo. Un libro così lontano nel tempo, ma così moderno e intrigante anche oggi a distanza di anni.
Grandmorin è un uomo potente, ma vizioso. Ha sedotto Louisette (poi morta di febbre), la ragazza del pregiudicato Cabuche, che di mestiere fa il cavapietre, ed anche Séverine, quando era tenuta presso di lui come una figlia. Ora Séverine è sposa del vicecapostazione Roubaud. Grandmorin viene trovato ucciso lungo i binari della ferrovia. Jacques Lantier, che si trovava lì nel suo vagabondare di uomo ossessionato da fobie, ha visto confusamente il momento in cui, nello scompartimento del treno, che passava veloce davanti a lui, veniva commesso il delitto. Le indagini vedono sospettati Cabuche e i coniugi Roubaud. Il giudice ambizioso Denizet, che conduce le indagini è consigliato dal superiore, segretario generale del Ministero della Giustizia, Camy-Lamotte, ad archiviare il caso, per non creare scandalo. Sospetta che siano i Roubaud i responsabili, ma è stato affascinato dalla bellezza di Séverine, la quale, intanto, cerca di portare dalla sua parte Jacques Lantier con l'arte della sua seduzione: “Non l'amava affatto, non ci pensava neppure. Cercava soltanto di fare di lui una cosa sua, per non doverlo più temere.”
Recensioni
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