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“Re bemolle o Do diesis? Tutto ha due nomi, tutto ha due storie che a un certo punto si dividono.” Caterina, Domenica, Mimì. E finalmente di nuovo Caterina. Orfanella in un convento, prostituta nei vicoli lerci di Napoli e poi puttana tra lenzuola di seta e fragranze raffinate. In una Napoli bella e crudele, la storia di Caterina è una melodia struggente suonata al pianoforte. Che batte forte come il terremoto del 1908 sui tasti gravi in fondo alla tastiera, che tutto distrugge. Fino a risalire piano la scala dei tasti bianchi e neri per arrivare al tintinnio delicato che ha il sapore dei baci e delle carezze dell'amore. Una scrittura levigata come un gioiello (citando l'autrice) per raccontare una storia di sopravvivenza al destino di una ragazza, una donna, fragile ma determinata che si scontrerà con la vita per avere il suo posto nel mondo.
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