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«Ciò che mi ha tenuto in vita sono le parole di mio padre: Tu devi vivere, Sami. Tieni duro.»
«A ridosso della Giornata della memoria Walter Veltroni racconta ai giovanissimi una storia da non dimenticare: quella di un bambino che fu deportato in un campo di sterminio. E che da adulto ha capito perché doveva raccontarlo» - Robinson
Sami Modiano ha solo otto anni quando viene espulso dalla scuola. Abita a Rodi, all'epoca territorio italiano, dove frequenta la scuola elementare, che adora. Il maestro non gli dà motivazioni, gli dice solo di tornare a casa dal padre che gli spiegherà tutto. Da quel giorno Sami smette di essere un bambino e diventa un ebreo. Con il padre e le sorelle vive con difficoltà le restrizioni delle leggi razziali, arrivate sull'isola senza avvisaglie, fino al rastrellamento dell'intera comunità ebraica avvenuto con l'inganno il 23 luglio del 1944. Sami e la sua famiglia vengono caricati su una nave mercantile e da Atene su un treno. Un mese di viaggio in condizioni disumane verso il campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau. In pochissimo tempo perde ciò che ha di più caro al mondo: il padre e la sorella Lucia, con cui era riuscito a restare in contatto scambiando bocconi di pane della propria razione quotidiana. Per due volte viene selezionato dai medici del campo e si salva miracolosamente, come pure sopravvive alla marcia finale e alla fuga dei nazisti dal campo con i prigionieri perché creduto morto. Nella casa in cui trova rifugio e viene raccolto dai sovietici il 27 gennaio 1945 conosce Primo Levi e Piero Terracina. Di tutta la comunità ebraica di Rodi, è stato tra le sole venticinque persone riuscite a salvarsi. Nel 2005 ha trovato la forza di tornare ad Auschwitz, accompagnato da una classe di ragazzi e dall'allora sindaco di Roma Walter Veltroni ed è diventato testimone della Shoah. La sua storia arriva al grande pubblico nel 2018 grazie al docufilm Tutto davanti a questi occhi girato proprio da Veltroni.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Sami Modiano un bambino a cui a soli 8 anni è stata sbattuta in faccia la realtà storica del tempo. Dopo aver perso tutto e tutti, una volta fuggito dall’inferno che si è rivelato Auschwitz-Birkenau non riesce a darsi pace “Perché tu ce l’hai fatta e gli altri no ? Sei un privilegiato ?” si chiede. Sami riuscirà a darsi una risposta solo in tarda età “Io devo raccontare. Devo far sapere ciò che questi occhi hanno visto.” Per non dimenticare mai. Sami ti entra nel cuore, con l’amore per la sua “città delle rose”, per la sua famiglia e la sua comunità. Un ragazzino intelligente, coraggioso, a volte fragile ma nonostante tutto non demorde. “Tieni duro Sami! Tu ce la devi fare!” e ce l’ha fatta.
Ho letto questo libro in un solo giorno. Lo stile semplice è nello stesso tempo persuasivo e riflessivo. Assolutamente consigliato.
Intenso, profondo.
Recensioni
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