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Anno edizione: 2015
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Questo saggio di Nicholas Wapshott, Keynes o Hayek (giustamente sottotitolato Lo scontro che ha definito l'economia moderna), pubblicato in origine nel 2011 è, per i miei gusti, estremamente interessante. Keynes, il massimo innovatore dell'economia moderna, è messo a confronto con Hayek, alfiere del neoliberismo antistatalista. Da questo incontro/scontro nasceranno i due filoni principale della scienza economica. Secondo me particolarmente gustoso perché da storie personali ed idee in opposizione e in connessione si giunge a una conclusione che Wapshott non dichiara apertamente, ma è implicita, impigliate fra le pagine del suo libro: il fare dell'economia dipende dal volere della politica. L'economia è il principale tramite cui la politica - o, in senso più lato, il potere - incide sulla vita dei cittadini. I capitoli finali del saggio sono dedicati all'influenza che ha avuto la dottrina dell'uno e dell'altro economista durante gli ultimi decenni. Peccato che l'attenzione sia posta quasi esclusivamente sugli U.S.A., con pochi rapidi accenni all'Unione Europea, che dal Trattato di Maastricht in poi ha cristalizzato sotto forma di norme parecchie delle idee di Hayek.
Keynes o Hayek Entrambi sono liberali, ma con diverse accentuazioni; radicalmente rozzo, ma efficace Hayek ;aristocraticamente raffinato, ma frequentemente poco chiaro. Keynes Entrambi sono antimarxisti , ma con Hayek ideologicamente aggressivo e con Keynes diplomaticamente critico. Entrambi sono per il mercato, ma con Hayek che esclude quasi de tutto gli interventi pubblici e con Keynes che invece li sollecita in caso di crisi e di domanda effettiva non soddisfatta Per quanto riguarda le disuguaglianze: Keynes, Da “Teoria Generale …. Pag, 123 “Se abbiamo a cuore l’interesse delle giraffe, non dobbiamo trascurare le sofferenze di quelle dal collo più corto, che sono affamate, né le dolci foglie che cadono a terra e vengono calpestate nella lotta, nè la supernutrizione delle giraffe dal collo lungo, né il brutto aspetto di ansietà e voracità combattiva che deturpa i miti visi del gregge Mio commento nella : Bellissima ed attuale metafora; non dobbiamo trascurare la disuguaglianza economico sociale ( collo delle giraffe) e la tutela della’ambiente ( le dolci foglie calpestate) Hayek : Da Keynes o Hayek La Feltrinelli ""Il rapido progresso economico che ci aspettiamo sembra in ampia misura frutto della diseguaglianza e impossibile in sua assenza". E’ evidente il contrasto fra i due, anche se attutito da una metafora di Keynes e da un “sembra” in Hayek"" Invece nessuna differenza per quanto riguarda la produttività, sia come valore sia come misura sia come categoria economica :Per entrambi: la produttività non esiste . Uno conferma di tale disinteresse e data anche dalla constatazione che, nel libro, della parola produttività non vi traccia Lo avevo già rilevato in Keynes,attribuendo tale disinteresse a due cause, - una oggettiva: durante il periodo di attività di Keynes, la produttività era rimasta praticamente costante; e l’occupazione di Keynes non è altro che lavoro estensivo, cioè lavoro, a parità di produttività; - una soggettiva; nessuna lettura. o solo lettura ideologica, del primo libro del capitale di Marx Ed è facile dedurre la stessa situazione per Hayek, con l’aggravante di maggiore prevenzione ideologica. Anche perché nello stesso periodo il Gosplan osannava la produttività totale dei fattori, addirittura con perno sul fattore capitale di proprietà dello Stato sovietco, ( vedere al riguardo mio libro Marx,Ptf e Gosplan, Feltrinelli,it) In realtà, da una lettura non ideologica del primo libro del capitale, resa da me più agevole con una “”rivisitazione algoritmica che mette in luce gli aspetti centrali del pensiero marxiano “ (da commento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al mio libro Caro Marx Grazie ,Feltrinelli.it) emerge, in tutta evidenza, che le costanti sono inno al capitalismo (e maledizione per il capitalista), ed enfasi della produttività totale dei fattori Una descrizione più completa di ciò la si trova nel mio libro “Marx. PTF e Gosplan Feltrinelli.it” Ed ora per una conclusione di questa , necessariamente non breve e personalizzata, recensione riporto sintesi delle conclusioni nel Caro Marx..Grazie feltrineli.it conclusioni a) Non vi è Keynes o Hayek, ma vi sono Keynes , Hayek e Marx b) Non è la disguaglianza che fa bene , ma la Produttività/intensità del Capitale che la causa c) se tutto il profitto che ne ricava l'imprenditore( il plus valore di Marx) rimane... all'imprenditore, la produttività potrebbe aumentare, ma la disuguaglianza sarà certamente socialmente devastante e quindi con un danno enorme per i paese ma alla alla fine anche per l'imprenditore rozzo e cretino (capitalista di Marx).
OTTIMO NEI CONTENUTI, DIFFICOLTOSO NELLA LETTURA DATO LO STILE E GRANDEZZA DEI CARATTERI USATI.
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