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Quando si parla di “classici russi” non si può non evocare l’immagine di un libro da mille e più pagine complesso nei suoi intrecci e che ci voglio giorni, se non settimane o mesi, per riuscire a terminare. ( Con croce e delizia dei lettori perché ad esempio io li adoro anche se mi fanno soffrire un sacco). Quindi ho pensato: perché non provare a proporre dei libri che, sebbene russi, si leggano in poche ore? Nella mia vita da lettrice me ne sono capitati tre “ Le notti bianche” di Dostoevkij, “Cuore di cane” di Bulgakov e “La figlia del capitano” di Puskin. E oggi vi presento proprio l’ultimo di questi, il motivo per cui si legge velocemente non è solo legata al numero esiguo di pagine, poco meno di centocinquanta, ma allo stile di Puškin . I toni usati da Puškin sembrano più quelli di una vecchia fiaba russa dove, sebbene non compari l’elemento magico che spesso viene incarnato nella Baba Yaga di turno, le altre figure ci sono tutte. Il nostro protagonista Grinëv, diventa il cavaliere senza macchia e senza paura, incosciente ma molto scaltro capace di trovare sempre un modo per cavarsela, abbiamo la spalla del cavaliere nel vecchio precettore, abbiamo la figlia del capitano Masa, che in questo caso diventa la principessa in pericolo e da salvare dalle grinfie del crudele Švabrin che la tiene prigioniera e la vuole sposare contro la sua volontà e tanti altri personaggi che vi faranno amare questa storia. Puškin, in modo analogo a molti suoi autori coevi, inserisce questa storia di fantasia in un reale avvenimento storico, in questo caso si tratta di una insurrezione cosacca avvenuta sotto l’impero della zarina Caterina II e capeggiata da Emel'jan Ivanovič Pugačëv, che ritroveremo nel libro Ho trovato questo libro rassicurante perché appena mi sono immersa in questo mondo ho saputo che alla fine avrei avuto il lieto fine, come è giusto che accadi in ogni favola che si rispetti.
Una breve storia russa molto romantica e carina
Classico russo scorrevole e abbastanza breve, perfetto per avvicinarsi alla lettura di classici più impegnativi.
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