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Leadership è un testo fondamentale e un prezioso spunto di riflessione per il presente, in cui si avverte la necessità di statisti dotati della lungimiranza e della forza d'animo necessarie a guidare i loro popoli verso destinazioni ricche di speranza.
«I profili biografici dei personaggi di cui ci parla ci consentono di comprendere una visione e un equilibrio del mondo che può essere discutibile ma che sicuramente ci aiuta a crescere.» - Maurizio de Lucia
«Ogni società, qualunque sistema politico abbia, si trova eternamente in bilico tra un passato che rappresenta la sua memoria e una visione del futuro che ispira la sua evoluzione. Lungo questa strada, è indispensabile avere una leadership: occorre prendere decisioni, conquistarsi fiducia, mantenere promesse, proporre una rotta da seguire.» Tra coloro che meglio hanno incarnato quest'arte del buon governo, Henry Kissinger, diplomatico e statista leggendario, annovera sei personaggi che hanno forgiato la storia del secondo Novecento. Sei leader straordinari con i quali Kissinger ha avuto modo di interagire o collaborare e che racconta in queste pagine in sei ritratti inediti, individuando le strategie distintive di ognuno. Dopo la seconda guerra mondiale, per esempio, Konrad Adenauer riportò la Germania sconfitta e moralmente distrutta nella comunità delle nazioni con quella che Kissinger chiama «strategia dell'umiltà». Charles de Gaulle abbracciò la causa antinazista e con la «strategia della volontà» restituì alla Francia la sua storica grandeur . A Richard Nixon, del quale Kissinger fu consigliere per la sicurezza nazionale, e alla sua «strategia dell'equilibrio» si dovettero gli sforzi per il disimpegno degli Stati Uniti dalla guerra del Vietnam e il coraggioso tentativo di costruire nuove relazioni con la Cina. Dopo venticinque anni di conflitto, Anwar Sadat portò una visione di pace in Medio Oriente attraverso una «strategia del superamento» dei contrasti. Contro ogni previsione, Lee Kuan Yew creò una potente città-Stato, Singapore, grazie alla «strategia dell'eccellenza». Salita al potere quando l'importanza internazionale della Gran Bretagna era in declino, Margaret Thatcher seppe rinnovare il proprio paese e riposizionarlo al centro della scena con la «strategia della determinazione».
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Sei (grandi) Personaggi in cerca di (un grande) Autore, che trovano in Henry Kissinger e nella sua dialettica diretta, verista e sagace, di chi, dall'osservatorio privilegiato del proprio venerando centenario, può giudicare, scevro da pregiudizi, ritrosie e preoccupazioni, parte di quella storia che ha concorso a scrivere. Che cosa è la leadership? È dedizione e lungimiranza; capacità di prevedere il futuro; leggere il vento e accomodare le vele; pensare al domani, vivendo nell'oggi. È anche la commistione ponderata di sei parole chiave, una per ciascun attore. È l'umiltà di Konrad Adenauer, la volontà di Charles De Gaulle, l'equilibrio di Richard Nixon; ma anche la ricerca del superamento, di Amwar Sadat, e dell'eccellenza, di Lee Kuan Yew; è la determinazione di Margaret Thatcher. In un racconto che è da osservatore esterno della storia, ma, al tempo stesso, anche da insider, il lettore è accompagnato sino agli eventi più recenti, che dimostrano una progressiva dispersione di quella leadership di "antico pelo", causata dal crescente consumismo visivo, dall'immediatezza di pensieri e, soprattutto, di contenuti, inesperienza precoce e perdita di umanesimo. La nemesi, insomma, di quelle ambizioni meritocratiche, di quell'arte di maneggiare con cura verità difficili, di energia, tenacia e immaginazione che hanno accomunato i grandi leader, dalla Germania a Singapore, passando per la Francia, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e l'Egitto.
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