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Anno edizione: 2021
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Dopo il successo di Pranzi di famiglia, Romana Petri torna a raccontarci di Lisbona, le sue ombre, i suoi intrighi.
"In quella famiglia sembrava sempre che tutti interpretassero un ruolo imparato male, ma che non sapessero nemmeno più essere se stessi perché quello, forse non l'avevano imparato mai"
Lisbona. Dopo la mostra in cui la pittrice Albertini ha ritratto l'intera famiglia del marito, la coppia è costretta a trasferirsi a Roma. Gli "sgorbi" hanno divertito solo Rita (la figlia nata deforme e che la madre Maria do Ceu ha fatto rattoppare chirurgicamente più volte). La Albertini d'altro canto se ne frega: detestava i silenziosi pranzi di famiglia della domenica. Quando entra in gioco un abile gallerista di Milano è il successo, soprattutto a partire da una serie di quadri su santa Teresa d'Ávila. Non solo: i critici notano che – basta guardarli con attenzione – quei quadri prendono vita. Pittrice ormai ricca e famosa, la Albertini potrebbe finalmente vivere una bella vita con il marito Vasco, abituato, a differenza di lei, ad avere un patrimonio alle spalle. E tuttavia il rapporto coniugale si complica, innescando una sorta di conflitto che è al contempo torbida sfida e luminoso riscatto. È forse l'amore solo una "rappresentazione"? In un continuo, drammatico andare e venire tra Roma e Lisbona, la Albertini si prepara a combattere, a crescere, a guardare al di là dello specchio in cui ha rischiato di vedersi prigioniera: lo specchio dei glaciali, interminabili e quasi invincibili silenzi. Romana Petri si muove con insinuante agilità fra l'ottusità dei rituali famigliari, il teatro morbido e morboso della bellezza di Lisbona e il gesto rivelatore e magico dell'arte. Passione, scandaglio di anime, saga famigliare, La rappresentazione è un romanzo che esplora i suoi confini, e li supera.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Luciana Albertini. Terzo capitolo del ciclo della famiglia portoghese Dos Santos, che, a detta dell’autrice, dovrebbero poi diventare cinque; l’autrice Romana Petri ci sta ancora riflettendo su questa possibilità. Pur riprendendo la storia della famiglia iniziata negli anni’20 con il primo libro, ognuno dei tre libri potrebbe essere letto autonomamente in quanto autoconclusivi (per chi ha letto i primi due libri, le prime cento pagine le potrebbe trovare pesanti e ridondanti in quanto viene ripercorsa brevemente la storia della famiglia Dos Santos per capire il conflitto tra Luciana Albertini con la famiglia portoghese di Lisbona). La storia è ambientata tra Roma e Lisbona nel primo decennio del 21° secolo. Onestamente ho fatto molta fatica a concludere il libro in quanto, più si procede nella lettura, la storia diventa pesante, a tratti prolissa, sovraccarica di dettagli, sogni e fantasie inutili ai fini della storia, e non si riesce ad empatizzare con alcuno dei personaggi … ho poi scoperto che una famiglia portoghese è la cosa più agli antipodi di una famiglia che vive a Roma, da qui i conflitti di famiglia che pervadono tutto il libro. Arrivato a pagina 300 ho valutato anche il caso di abbandonarlo perché non ritrovavo niente di quello che avevo apprezzato nei primi due libri del ciclo, non riuscivo a capire dove volesse andare a parare l’autrice. Ho allora interrotto la lettura per guardare una intervista dell’autrice su youtube (https://www.youtube.com/watch?v=NLlhUdZqw4I), ed a quel punto mi si è accesa la lampadina, ed ho capito che la protagonista della storia era la pittrice Albertini, e non Vasco e la sua famiglia. Ho ripreso il libro in mano, ho riletto le parti più importanti guardando il tutto con gli occhi della pittrice romana, ed a quel punto ho capito tutto. Sono arrivato alla fine della storia in un batter d’occhio, e devo dire che è davvero un bellissimo libro, e spero che esca presto il quarto capitolo del ciclo.
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