La solitudine dei numeri primi

Un romanzo delicato e struggente che esplora la fragilità dei rapporti umani attraverso le vite di due anime solitarie. Giordano riesce a intrecciare malinconia e poesia con una prosa semplice ma incisiva. I protagonisti, come numeri primi, si avvicinano senza mai toccarsi, regalando al lettore una riflessione profonda sulla solitudine e il peso delle cicatrici interiori.

La lettura è scorrevole e, benché il finale possa risultare deludente, è perfettamente in linea con il tenore di tutta l’opera. In generale è un bel libro da leggere, anche in un paio di giorni!

Paolo Giordano ci offre una storia toccante e profonda con "La solitudine dei numeri primi". I protagonisti, Alice e Mattia, sono due anime tormentate, ciascuna segnata da esperienze traumatiche che li rendono incapaci di vivere appieno la propria vita. Il titolo stesso è una metafora potente: come i numeri primi, Alice e Mattia sono destinati a rimanere soli, vicini ma incapaci di toccarsi veramente. Giordano scrive con uno stile delicato e introspezione acuta, esplorando temi di isolamento, dolore e la difficoltà di comunicare i propri sentimenti. La narrazione alterna momenti di dolcezza e di crudo realismo, tenendo il lettore emotivamente coinvolto fino alla fine. Consigliato a chi cerca una lettura che indaga le pieghe più nascoste dell’animo umano e riflette sulla natura della solitudine e delle relazioni.