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Descrizione


Che cosa succede in una famiglia quando nasce un figlio handicappato, come si evolvono le paure, le speranze, l'angoscia, le normali esperienze di tutti i giorni. Come reagiscono i familiari, gli amici, i medici, "la gente", e il padre, la madre, il fratello. I bambini disabili, come suggerisce il titolo, nascono due volte: la prima li vede impreparati al mondo, la seconda è una rinascita affidata all'amore e alla intelligenza degli altri. Coloro che nascono con un handicap devono conquistarsi giorno per giorno, più degli altri il proprio diritto alla felicità. Il libro è un romanzo coraggioso e anticonformista che alterna a pagine tese, drammatiche e commoventi altre eccentriche o decisamente comiche.
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Dettagli

2004
Tascabile
240 p.
9788804539384

Valutazioni e recensioni

Cinzia Mauro
Recensioni: 5/5

Un libro emozionante che descrive perfettamente la profonda relazione tra un padre e suo figlio disabile, in cui emergono tutti gli aspetti più difficili e anche i più felici di questa esperienza. Pontiggia ci fa riflettere su quanto sia difficile affrontare queste situazioni, ma nello stesso momento percepiamo quanta gioia e soddisfazione un figlio ti possa dare.

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Recensioni: 4/5

Cosa vuol dire avere un figlio disabile? Si può arrivare ad accettare l'handicap? E quale significato assume la parola "normalità"? Ce lo spiega Pontiggia, con una scrittura che conquista da subito. Un libro intenso e per niente buonista (evviva!). Una profonda indagina psicologica del padre narratore fatta di amore, (in)sofferenza, sensi di colpa, tenerezza e crudeltà. Una lotta contro gli ostacoli posti dalla società (per esempio la scuola e la burocrazia) e contro gli ostacoli che ci sono dentro di noi. Pagina dopo pagina il cono di luce si sposta dal padre al figlio, tant'è che Paolo, nella parte conclusiva del libro, diventa sempre più "forte" e saggio e assume lui il ruolo di protagonista. Come è giusto che sia. Grande Paolo. E grande Pontiggia.

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ANDREA COLLINA
Recensioni: 5/5

E' il primo libro di Pontiggia che leggo. Ho iniziato a leggerlo con un pizzico di scetticismo e l'ho terminato con enorme entusiasmo! L'autore narra la storia del rapporto di un padre con il figlio disabile, il quale padre si trova a dover affrontare un mondo "nuovo" proprio a causa della malattia che affligge il figlio. E' un argomento che viene trattato con un'equilibrata "leggerezza", ma è proprio da questa che si evidenzia la titanica capacità di stesura da parte di un autore che non posso non definire un artista. Si tratta di una lettura che impegna, scritta in modo colto e brillante la quale, una volta superato l'approcio iniziale, vi proietterà in una dimensione letteraria di grande levatura.

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Recensioni

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Recensioni: 5/5
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Giuseppe Pontiggia

1934, Como

Giuseppe Pontiggia è stato uno dei maggiori scrittori e critici del secondo Novecento italiano. Dal padre bibliofilo eredita la passione per i libri, diventandone grande conoscitore e collezionista. La sua famiglia è agiata e ben voluta: suo padre lavora in banca, sua madre è casalinga, i suoi fratelli leggono tutti, sono appassionati dei libri della grande biblioteca di casa. Poi succede che il padre viene ucciso perché funzionario fascista – o forse no, le ragioni non erano chiare, così come gli assalitori –, e questo trauma per primo lo spingerà a scrivere.Si laurea nel 1959 all'Università Cattolica di Milano con una tesi sulla tecnica narrativa di Italo Svevo.Per aiutare la famiglia comincia a lavorare in banca, ma grazie...

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