Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Recensioni Vite parallele. Charles Dickens, John Ruskin, Thomas Carlyle, John Stuart Mill, George Eliot: cinque matrimoni vittoriani

Recensioni: 5/5
Nell'Inghilterra vittoriana, nascere donna significava avere una sola possibilità di emancipazione dalla famiglia di origine: prendere marito. Eppure, in quell'epoca tanto moderna a livello tecnologico quanto tradizionale nei costumi, il vincolo matrimoniale spesso era «un contratto sessuale nel quale una delle parti, e cioè la donna, essendo immancabilmente vergine non poteva avere alcuna idea di ciò in cui si impegnava». E così, fatalmente, unioni senza sesso e con molto astio legavano per la vita coppie mal assortite, e amori clandestini sbocciavano all'ombra di matrimoni a cui sottrarsi era più difficile che uscire di galera. I corteggiamenti si svolgevano in anni di lunghe lettere che giuravano amore eterno, come quelle tra la scrittrice (postuma) Jane Welsh e l'erudito Thomas Carlyle - anche se lei non si fece troppe remore a scrivergli che ogni volta che pensava alla necessità di sposarsi le veniva un attacco d'asma. Non mancarono tuttavia unioni felici, pur se spesso vissute fuori dal canone: se la scrittrice George Eliot e il critico George Henry Lewes si amarono follemente per venticinque anni, fu anche per l'avanguardistico matrimonio aperto che legava lui a un'altra donna, Agnes Jervis. Per qualche pioniere, invece, l'utopia del divorzio diveniva realtà: quando la nobildonna Effie Gray lasciò finalmente John Ruskin e si risposò con il pittore John Everett Millais, quest'ultimo passò la prima notte di nozze a piangere di gioia. Phyllis Rose ci racconta le vite coniugali più o meno felici di grandi scrittrici e noti intellettuali, celebri romanzieri e insigni economisti, e i modi che questi uomini e donne trovarono per sopravvivere ed eludere le rigide regole imposte dal decoro. Uscito per la prima volta negli Stati Uniti nel 1983, Vite parallele è un cult che unisce storia del costume e femminismo: tra gite in campagna, corsetti e amministrazione domestica, il racconto di questi cinque matrimoni vittoriani è un compendio di gossip origliati attraverso la porta, una raccolta di ritratti umani e un'analisi lucida sul potere e sull'intimità all'interno delle coppie. «Ogni quattro o cinque anni lo rileggo.» - Nora Ephron «È ancora oggi graffiante e fascinoso come la prima volta che l'ho letto.» - Hilary Mantel «L'unico libro sul matrimonio che avrete mai bisogno di leggere.» - The Telegraph «Un libro zeppo di dettagli e scene memorabili. Phyllis Rose è davvero un'autrice generosa, al contempo erudita e pettegola.» - The New Yorker «Biografie letterarie che valgono anche come efficaci consigli matrimoniali.» - The Times «Brillante e originale, un'opera straordinaria.» - The New York Times «Scritto con grande stile e brio: un esilarante carosello di vita vittoriana.» - London Review of Books )
Leggi di più Leggi di meno
5/5
Recensioni: 5/5
(1)
5
(1)
4
(0)
3
(0)
2
(0)
1
(0)

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore