Nome d'arte di Lucien Ginzburg, cantautore, attore e regista francese. Inizia a suonare il pianoforte da bambino, accompagnando il padre nei locali di Pigalle. Alla fine degli anni ’50 viene notato da B. Vian, che recensisce positivamente un suo concerto. Presto le sue canzoni diventano clamorosi successi, in particolare la pluricensurata «Je t’aime... moi non plus», originariamente incisa con la moglie, l’attrice J. Birkin, e poi inclusa nel repertorio di numerosi cantanti, da J. Greco a N. Cave. Al cinema è attivo come compositore, attore e regista di sei film, tra cui spicca la disperata storia d’amore Je t’aime, moi non plus (1976), a suo tempo difesa da F. Truffaut dagli attacchi della critica, e Charlotte for ever (1986), drammatica biografia di uno scrittore succube dell’alcol, che si attacca alla figlioletta come unica ragione di vita. In ogni campo si rivela un abile manipolatore culturale, capace di mescolare il blues con la poesia francese o il rock con la denuncia sociale e politica. Anticonformista nelle parole e nei comportamenti, si è trasformato al momento dell’improvvisa morte in uno scomodo ma vendibile tesoro nazionale.