Tutta la luce che non vediamo

Il libro ti coinvolge dall'inizio alla fine, la lettura è scorrevole, ti trovi immerso nella Parigi della seconda guerra mondiale, a tratti vista dagli occhi di Marie, una bambina cieca che immagina e sopravvive, durante la guerra separata dal padre, con uno zio considerato strano; a tratti con quelli di Warner, un piccolo orfanello con la passione per l'elettronica che si ritrova tra le file dell'esercito tedesco separato anche lui dell'unico famigliare che gli rimane... da leggere assolutamente

“Tutta la luce che non vediamo”, romanzo dello scrittore Anthony Doerr e vincitore del premio Pulitzer 2015, rappresenta per me una piacevole sorpresa: l’autore statunitense svela davanti ai nostri occhi la storia di Werner e Marie Laurie, orfano lui e cieca lei, costretti a rapportarsi con la brutalità della loro condizione e con la violenza della Seconda Guerra Mondiale. Marie Laurie ha un padre fabbro che costruisce per lei un modellino dell’arrondissement in cui vivono in modo da farle conoscere le vie della sua città e poter uscire da sola nonostante la cecità; Werner è un orfano albino che conosce ogni segreto delle onde elettromagnetiche: le storie dei due bambini si sfiorano e si intersecano fino al giorno in cui Saint Malò viene distrutta dai bombardamenti delle forze americane. I capitoli brevi, concisi e di brutale forza evocativa, uniti al frequente alternarsi delle voci dei protagonisti, danno voce alle vicende dei due bambini ma allo stesso tempo portano alla luce un’infinità di storie sepolte dal secondo conflitto mondiale. Dall’accurata ricostruzione storica, questo romanzo è pienamente indicato per chi vuole ricordare gli orrori del conflitto mondiale e immergersi nelle atmosfere dell’epoca accompagnato da personaggi ben delineati nelle loro psicologie e da una tenerezza e delicatezza in netto contrasto con il periodo storico trattato. In conclusione, una storia intensa che non mancherà di tenervi incollati alle pagine e farvi immedesimare nelle vicende raccontate.

intenso e coinvolgente. Nonostante la guerra, le separazioni forzate, le difficoltà di ogni genere, c'è sempre una speranza, c'è sempre qualcuno con cui vale la pena di condividere la vita... la cecità della protagonista le rende ancor più difficile la sopravvivenza ma appare anche come una metafora della cecità che ha afflitto il mondo intero durante la guerra, come si vede seguendo le vicende del ragazzo tedesco, afferrato dall'ingranaggio nazista nonostante la sua sensibilità e la sua etica.